Un intervento, grazie alla cui tempestività si legge in un comunicato, veniva fermato un noto pregiudicato di Castellammare di Stabia A.L. già gravato da diversi precedenti reati specifici nella materia ambientale. Il prodotto, di provenienza della penisola sorrentina, è stato immediatamente sequestrato, per essere poi distrutto, come disposto dall’Autorità giudiziaria, nella zona di competenza del reparto navale della Guardia Costiera di Castellammare di Stabia.
L’attività di pesca del dattero di mare, nonostante le innumerevoli azioni repressive condotte dai militari stabiesi che hanno portato al sequestro di migliaia di chilogrammi del prelibato mollusco, continua ad essere ancora in auge lungo il litorale stabiese, proprio alimentata dalla richiesta di consumatori senza scrupolo. Ancora una volta il Comandante Guglielmo Cassone, nell’esortare tutti i cittadini a non indugiare nel segnalare alla locale Capitaneria di porto, anche in forma anonima, sia i punti vendita sia i ristoranti che propongono la vendita di datteri di mare, rivolge un accorato appello affinchè tutti siano sensibilizzati sul danno ambientale che causa la pesca del dattero di mare.