Parcheggiatori abusivi a Napoli, il dossier di denuncia e le minacce

Occorre dare una risposta forte ripristinando la legalità nelle nostre strade, contrastando questo fenomeno che sta aumentando pericolosamente con una inaccettabile connivenza di troppi napoletani

Parcheggiatori abusivi, minacce ai Verdi dopo presentazione dossier in Prefettura: “Vi devono squagliare vivi”. Per Borrelli e Gaudini è l’ennesima prova che si tratta di delinquenti e non di ‘poveri cristi’. “Le pesanti minacce che stiamo ricevendo attraverso i social, in seguito alla presentazione del dossier sui parcheggiatori abusivi – hanno precisato il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e il consigliere comunale del Sole che Ride Marco Gaudini – sono la riprova del fatto che si tratta nella gran parte dei casi di delinquenti vicini alla malavita organizzata e non di ‘poveri cristi’ come qualche sprovveduto vorrebbe far credere.




I toni e i modi delle minacce con frasi tipo ‘vi devono squagliare vivi’ oppure ‘veniamo in duemila sotto casa vostra’ sono tipici dei delinquenti e di certo non fermeranno la nostra battaglia per ripulire la città da questi personaggi. Non si sono fatti scrupolo di postare offese e avvertimenti nei nostri confronti anche pubblicamente sulla pagina Facebook del Mattino e, come testimoniato da uno di loro sul Corriere del Mezzogiorno, dopo essere stato arrestato perché estorceva denaro minacciando le persone con un proiettile, vantano addirittura l’essere stati criminali per una vita intera senza temere lo Stato e le forze dell’ordine. Occorre dare una risposta forte ripristinando la legalità nelle nostre strade, contrastando questo fenomeno che sta aumentando pericolosamente con una inaccettabile connivenza di troppi napoletani. Invitiamo ancora una volta a segnalare la presenza dei parcheggiatori nella pagina Facebook ‘Io odio i parcheggiatori abusivi’.

Per sconfiggerli c’è bisogno dell’aiuto di tutti. Siamo stanchi dei parcheggiatori abusivi che infestano Napoli e, come noi, lo sono tutti coloro che, in questo ultimo anno, si sono iscritti alla pagina Facebook ‘Io odio i parcheggiatori abusivi’ e ci hanno aiutato a preparare questo dossier che abbiamo consegnato in Prefettura e al Comandante della polizia municipale, Ciro Esposito. Purtroppo spesso i cittadini vengono disincentivati a denunciare dalle stesse forze dell’ordine che non hanno gli strumenti normativi adatti e qualche volta la volontà a fronteggiare il fenomeno”. Tante le zone maggiormente oppresse dalla piaga dei parcheggiatori abusivi che, nei fatti, sono diventati una sorta di costo aggiuntivo, in media del 20%, per chi vuole andare a mangiare fuori o a vedere uno spettacolo o un film. Guadagnano anche 6000 euro al mese e 3000 euro a sera durante i grandi eventi in città dove la fanno da padroni.




“Questo dossier vuole essere un aiuto per le forze dell’ordine a combattere la piaga dei parcheggiatori abusivi che, soprattutto negli ultimi anni, sono diventati i padroni assoluti di gran parte delle strade e delle piazze di Napoli con violenza e prepotenza” hanno aggiunto Borrelli e Gaudini per i quali “è evidente ormai che ci sia il controllo della camorra che, in alcune zone, riesce a guadagnare più soldi con i parcheggiatori abusivi piuttosto che con il racket. Nella sola città di Napoli il business rende circa 100 milioni di euro e impegna circa 2.400 persone che si dividono, in genere, in tre turni: 700 di mattina, 700 di pomeriggio e 1.000 nelle ore serali e notturne e nei fine settimana. Esercitano il controllo del territorio anche con comportamenti che servono a delimitare le aree di interesse. Ed ecco allora che i cassonetti dei rifiuti vengono spostati per creare spazi per le auto o per conservare il “posto” ai clienti più affezionati.

Molti hanno addirittura abbattuto alberi per creare spazio e noi abbiamo contato almeno 30 alberi abbattuti per questo motivo solo nell’ultimo anno” hanno continuato sottolineando che “a pagare le conseguenze del controllo della sosta da parte degli abusivi sono anche i disabili che vedono costantemente occupati posti a loro riservati. E, se protestano, rischiano anche aggressioni verbali e fisiche come purtroppo è successo in più occasioni. Abbiamo preparato il dossier indicando le zone dove operano i parcheggiatori abusivi, ma abbiamo anche diviso la città in aree indicando se e quanto sia presente lo Stato con le forze dell’ordine e anche quanto siano pericolosi quelli che controllano la sosta abusiva in quel determinato quartiere. Un capitolo a parte è dedicato alle ritorsioni che devono subire automobilisti e motociclisti che non si piegano alle richieste estorsive e si va dai danni minori, come la rottura dei tergicristalli, a danni più seri, che impediscono di ripartire, come quando sgonfiano o bucano due o più ruote”.

Alfonso Maria Liguori

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteNapoli, autista autobus aggredito con una chiave inglese: la denuncia
SuccessivoAsl Napoli3 Sud, a Pompei una giornata dedicata alla prevenzione dell’epatite C
Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.