Il Gazzettino vesuviano | IGV

Ercolano, gli accordi politici sottobanco che frenano il rinnovamento

comune ercolanoLealtà e intenti comuni per il reale rinnovamento di Ercolano: principi che dovrebbero essere alla base del processo di crescita qualitativa di una comunità che si trova spesso a fare i conti con accordi sottobanco, nuove strategie governative frutto forse di progetti naufragati da parte di qualche esponente della politica che conta e soprattutto improvvise scissioni all’interno di quelle che sulla carta dovrebbero essere coalizioni compatte di maggioranza. Senza entrare nel labirinto delle questioni specifiche Ercolano resta ad oggi una realtà vesuviana caratterizzata da disservizi, inefficienze storiche e disfunzioni logistiche per anni denunciate dai residenti .




Un plauso alla grinta e alla voglia di fare di giovani amministratori e imprenditori impegnati nel sociale sempre pronti ad offrire il proprio contributo alla causa. A patto però che ogni iniziativa non debba essere caratterizzata da continue polemiche, disfattismi e critiche personali spesso immotivate. E’ giunto il momento che l’interesse del paese prevalga su rancori individuali e rivalità storiche presenti anche all’interno del Palazzo di Città: come abbiamo più volte sottolineato la politica è fatta essenzialmente di numeri e molto meno di buoni propositi. Inutile quindi gridare di volta in volta in prossimità delle elezioni locali all’arrivo del messia di turno, del paladino senza macchia ne paura pronto a risolvere da solo qualsiasi problema penalizzi la quotidianità e il benessere degli ercolanesi.




Solo attraverso un impegno sinergico e un costruttivo confronto tra le forze in campo sarà possibile apportare un contributo indelebile al potenziamento di un territorio dalle potenzialità produttive incommensurabili. Senza però prime donne, show man ad ogni costo e personaggi pronti a inquinare le piattaforme sociali sguinzagliando orde di individui capaci solo di gettare veleno dalle tastiere dei pc contro i presunti avversari senza aver di contro mai mosso un dito per il bene della città. Si al sano dialogo, alle critiche costruttive che devono essere figlie dell’amore per Ercolano e non dell’interesse personale di qualcuno. Altrimenti la cittadina degli scavi sarà sempre governata, più o meno direttamente, da “minestre riscaldate”.

Alfonso Maria Liguori

Exit mobile version