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Ercolano, voce a tutti. Ecco il caso della continuità d’azione di Ciro Santoro

Coerenza, continuità d’azione e concretezza: questo l’identikit di Ciro Santoro, l’imprenditore ercolanese impegnato nell’associazionismo e da sempre particolarmente attivo nel promuovere iniziative che rilancino l’immagine e la credibilità dei luoghi. Un uomo del “fare”, mai polemico ma sempre pronto alla sinergia e alla costruttiva collaborazione. A chi forse poco attento alle vicende locali dovesse sfuggire il senso di articoli a nostro modesto avviso estremamente precisi invitando all’esplicita denuncia di fatti e circostanze ricordiamo che tali passaggi sono già avvenuti nelle sedi istituzionali competenti e che forse sarebbe veramente il caso di remare tutti nella stessa direzione al solo scopo della crescita qualitativa di Ercolano.




In altri tempi a chi scrive è stato contestato persino dell’aver definito l’attuale sindaco Ciro Buonajuto nota toga come se riconoscere al primo cittadino il ruolo professionale privasse del proprio altri rappresentanti politici o peggio ne scalfisse spessore e credibilità. Niente di più falso: al contrario si è ben lieti di dare voce a tutti, maggioranza e opposizione, come testimoniano i tanti articoli che vedono come protagonisti esponenti di qualsiasi schieramento politico, professionisti , membri di comunità religiose , commercianti e cittadini comuni. A Santoro va riconosciuto il merito di aver sempre agito nell’interesse del paese: ben vengano critiche costruttive strutturalmente diverse dalle polemiche sterili frutto di invidie e gelosie che lasciano il tempo che trovano.




Ercolano possiede enormi potenzialità produttive: si lavori allora con serenità e buon senso, ci si confronti direttamente con gli addetti ai lavori in modo civile e pacato senza ricorrere puntualmente ad offese e aggressioni verbali sui social network. Le problematiche da affrontare sono tante e tutte richiedono il massimo impegno da parte di ogni esponente della società civile . A noi tutti e soprattutto ai giovani l’onere di tutelare l’immagine e la credibilità di un territorio flagellato per decenni da vicende camorristiche e carenze logistico-amministrative rilevanti.

Alfonso Maria Liguori



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