Ercolano, le attività ristorative che colorano la via degli scavi

Grazie al coraggio di associazioni impegnate contro il racket e all’incalzante azione di bonifica messa in essere da forze dell’ordine e magistratura Ercolano sembrerebbe aver imboccato la strada giusta per un concreto rinnovamento

Positivo atteggiamento a Ercolano delle attività commerciali che tentano di offrire professionalità ai residenti e ai tanti visitatori che scelgono la comunità degli scavi quale meta del proprio tour in Campania. In particolar modo dalla stazione della circumvesuviana di Ercolano al sito archeologico caratteristiche attività ristorative colorano un’arteria che negli ultimi tempi brulica di turisti. Un ben fatto quindi ai coraggiosi imprenditori che hanno avuto il coraggio di restare e investire in un paese fino a poco tempo fa flagellato da episodi legati al malaffare.




Grazie al coraggio di associazioni impegnate contro il racket e all’incalzante azione di bonifica messa in essere da forze dell’ordine e magistratura Ercolano sembrerebbe aver imboccato la strada giusta per un concreto rinnovamento. Iter evolutivo che deve vedere però impegnati in prima linea tutti i membri della comunità civile, ciascuno nel limite dei ruoli e delle possibilità. Occorre avvicinare il governo cittadino alle associazioni al fine di creare una sinergia operativa in grado di affrontare e risolvere carenze quasi cronicizzate sul territorio. Altro punto fondamentale è coinvolgere l’intero perimetro urbano offrendo occasioni di crescita a tutte le aree della città e non solo a quelle più centrali.




Per raggiungere questo importante traguardo occorrerebbe potenziare la comunicazione tra gli imprenditori legati all’associazionismo per semplificare la realizzazione di eventi pubblici che invoglino la gente a vivere la città socialmente e commercialmente. Ercolano deve lentamente mostrare le proprie potenzialità produttive per decenni umiliate da problematiche legate alla sicurezza e alla disorganizzazione. Un po’ di sano campanilismo non ha mai provocato danni ad alcuno : allora perché non dare fiducia alle attività locali, fare shopping sul territorio permettendo alle imprese di crescere e creare nel contempo occupazione, soprattutto nel settore turistico – ricettivo e degli indumenti vintage. Della serie: gli ercolanesi devono iniziare a vedere il bicchiere mezzo pieno, segnalare ufficialmente nelle sedi istituzionali competenti comportamenti anomali da parte di politici o amministratori invece di scatenare sui social diarree verbali accusando Tizio e Caio senza che poi a questi attacchi seguano denunce formali.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.