Umberto Onda: il boss di Torre Annunziata è estremamente pericoloso

Per molti Umberto Onda, alias “Umbertino”, avrebbe retto il clan Gionta, di cui era punta di diamante del gruppo di fuoco, anche durante il periodo di latitanza

Umberto Onda: il boss di Torre Annunziata che anche dal carcere duro , con fascicolo personale recitante fine pena mai, continua ad essere per i giudici estremamente pericoloso e influente all’interno del sistema oplontino. Umberto Onda sta scontando una condanna all’ergastolo per 3 dei 6 omicidi commessi tra il 1998 e il 2004 nella sanguinosa guerra di mala contro il sodalizio criminale Limelli-Vangone. Un soggetto ritenuto dai magistrati bipolare e particolarmente violento. Per molti Umberto Onda, alias “Umbertino”, avrebbe retto il clan Gionta, di cui era punta di diamante del gruppo di fuoco, anche durante il periodo di latitanza.




Spietato e particolarmente temuto dai clan rivali Gallo-Cavalieri Onda rappresenta ad oggi il mito criminale da emulare per una parte dei giovani torresi che vivono a ridosso del centro storico e dell’area portuale. Un pezzo da 90 insomma del padrino di camorra Valentino Gionta, fondatore del clan, detenuto dal 1985 nel carcere di Novara e dal 2007 sottoposto al 41bis conseguentemente alla ripresa della faida a Torre Annunziata. Gionta sarebbe da sempre affiliato a Cosa Nostra e referente della mafia siciliana in Campania. Un alone leggendario circonderebbe il ras Valentino: nascerebbe dal principio di omertà seguito dal boss che non avrebbe mai fatto tentennare il numero uno della camorra di Torre Annunziata apparso sempre ben lontano dall’idea di pentirsi o dissociarsi. In ambienti a rischio dove la sub cultura malavitosa resta fortemente radicata sul territorio è facile confondere la vergogna con l’onore, la codardia con il coraggio.




Ed ecco che giovanissimi sbandati dall’indole oltremodo violenta credono di poter affrontare la vita e le disfunzioni della società spargendo sangue, violando continuamente la legge per i propri interessi personali. L’atmosfera a Torre Annunziata sul fronte sicurezza resta pesante: nonostante l’opera di bonifica svolta sul territorio dalle forze dell’ordine e dalla magistratura i cittadini torresi si trovano a fare i conti ancora con l’odioso fenomeno del racket, delle stese, degli agguati e dell’anarchia comportamentale che penalizza fortemente la crescita comunitaria. In tal senso Umberto Onda incarna in certi contesti la figura del killer spietato , carismatico e particolarmente rispettato(temuto) dalla gente.

Alfonso Maria Liguori

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