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Dragoni, caso del tempio crematorio: le precisazioni della diatriba

“A proposito dell’edificando tempio crematorio in Dragoni, per quanto comprensibile sia la diatriba insorta, si rende comunque opportuno precisare alcuni aspetti”: questa la precisazione dell’avvocato Bice Salvatore in merito ad una vicenda che ha sollevato notevoli polemiche all’interno della comunità di Dragoni. “L’Amministrazione – ha precisato Salvatore – al momento ha semplicemente dichiarato sussistere un interesse pubblico alla realizzazione dell’opera che non vincola assolutamente la stessa a dare eventuale esecuzione al progetto promosso dall’imprenditore privato interessatovi; ogni qualvolta, infatti, siamo in presenza di un project financing l’iniziativa non è assunta dall’amministrazione ma dal privato il che comporta che l’Ente può sempre fare dietro front revocando la propria dichiarazione ed il privato nessun diritto all’indizione della gara di affidamento potrebbe in tal caso accampare.




Inoltre, la circostanza che l’Amministrazione si sia dichiarata interessata alla realizzazione di tale progetto non significa che si sia alle porte della gara in quanto altri Enti dovranno intervenire nella fase preliminare di vaglio di opportunità e convenienza dell’opera i quali saranno chiamati a pronunciarsi; ciò è stato anche chiarito in un opuscolo informativo messo a disposizione dei cittadini in cui viene illustrato l’iter procedimentale e le motivazioni che hanno motivato e motivano tutt’ora la dichiarazione di pubblico interesse che , è opportuno ribadire , può essere sempre revocata”. Un chiarimento della nota toga dell’alto casertano che non lascia spazio alcuno a fraintendimenti di sorta :“ Comunque, indipendentemente dall’iter innescato dalla deliberazione consiliare del 27 marzo scorso – ha concluso Salvatore – i cittadini possono manifestare liberamente la propria opinione al riguardo, dissentire ed attivarsi attraverso gli strumenti di partecipazione diretta che la legge offre come ad esempio una petizione popolare di sensibilizzazione o addirittura un referendum consultivo.




Lo statuto del Comune di Dragoni assicura tutti gli strumenti di partecipazione diretta (anche in piena libertà di forma e senza quorum) il cui uso però richiede una coscienza civica compiuta; tanto nel primo quanto nell’altro caso i cittadini sottoscrivono e vengono identificati a mezzo di documento di riconoscimento (se non addirittura le loro firme autenticate) e la sottoscrizione equivale ad assunzione della paternità/maternità della propria presa di coscienza in merito ad un determinato argomento. Ricorrere ad uno strumento di partecipazione diretta all’attività amministrativa è iniziativa di ampio respiro civico che merita rispetto, lo stesso rispetto che democraticamente va accordato ai cittadini che scelgono di non avvalersene”.

Alfonso Maria Liguori

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