E’ successo a Striano, piccolo comune napoletano ai confini con la provincia di Salerno, una cittadina rinomata per la sua tranquillità, che sembra aver perso negli ultimi anni.

Ieri sera il paese era in festa per una serata di beneficenza organizzata dalla locale Pro Loco in collaborazione con alcuni chef stellati. La gente era in strada per vivere un giovedì sera diverso. E così è stato.

Tanti giovani hanno ripopolato la ormai buia via Risorgimento e i vari parchi urbani della città. Tanti anche gli immigrati residenti che avevano approfittato del momento di festa per scendere in piazza.

Erano circa le 10 di sera quando nel chiosco della villa comunale qualcosa non è filato liscio. Due gruppi di amici erano al bar, uno di italiani e uno di immigrati di origine marocchina.

Uno degli stranieri tenta il furto di un cellulare ad una ragazzina. In un primo momento il tentativo riesce alla grande, inconsapevoli di quello che sarebbe successo di li a poco.

La ragazza, accortasi di aver perso il cellulare, ha subito allertato il suo gruppo di amici che già aveva notato qualche movimento strano in villetta.

Gli extracomunitari, compiuto il furto, si erano allontanati dal parco rifugiandosi presso il quartier generale di piazza Marconi in via Garibaldi, nel centro storico, già teatro di risse di immigrati.

Una guerriglia per recuperare il telefono

I giovani strianesi hanno intuito da subito che il furto era stato compiuto dagli immigrati e hanno raggiunto piazza Marconi nel tentativo di recuperare il cellulare.

Giunti in centro storico hanno provato a riprendere il telefono provocando l’agitazione del gruppo di stranieri. In quel momento altri cittadini di origine marocchina si sono alleati ai compaesani. I giovani strianesi disperati non sono rimasti certo a guardare.

Alcuni immigrati in piedi sulle auto hanno cominciato a lanciare pietre contro i ragazzi, altri ad alzare le mani e a tirare calci ai giovani che subito hanno trovato l’aiuto dei cittadini strianesi residenti, in azione sperando di placare la guerriglia sorta.

Ad un tratto, rivelano alcuni presenti, una donna marocchina si è riversata in piazza con in mano un coltello da cucina lungo circa 15 centimetri, ben affilato, che ha spaventato i coinvolti.

In quel momento la gente, che erroneamente aveva reagito alle provocazioni, ha bloccato il traffico, cercava di scappare dalla furia dei marocchini strianesi che tentavano di difendere il furto indifendibile.

Qualche residente allerta subito il 112 e dopo una decina di minuti arrivano gli uomini dei carabinieri della compagnia di Torre Annunziata. Presente anche il sindaco strianese, Aristide Rendina, che bloccato nel traffico decide di scendere dall’auto per verificare cosa stesse succedendo.

Placata la guerriglia, dopo qualche ora il telefono viene riconsegnato alla giovane.

Secondo quanto si apprende dai social, nella stessa serata, sempre in via Risorgimento, è stata rubata un’automobile di persone provenienti dai paesi limitrofi, giunte a Striano per vivere la serata di beneficenza.

Striano città sicura?

Naturalmente la scena del coltello ha lasciato tutti increduli in città e letteralmente spaventati. Striano, una città napoletana famosa per il suo quieto vivere, è divenuta un paese insicuro.

Lo dimostrano i tanti furti nelle case, compiuti soprattutto di notte. Lo dimostrano i più famosi e numerevoli furti compiuti anche nella locale parrocchia. Lo dimostrano la sosta selvaggia in via Municipio e i parcheggiatori abusivi stranieri nei parcheggi, specie in via Garibaldi.

In una città, dove la caserma chiude di sera, dove i lampioni vengono rimossi e non più installati, dove i cittadini, anche immigrati, si sentono liberi di violare le leggi e la costituzione, si ha la necessità di intervenire a tutti i livelli: politici, sociali e soprattutto militari.

Raffaele Massa

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