Inadeguata scolarizzazione, inoccupazione e dispersione sociale penalizzano il processo rinnovativo di comunità dalle potenzialità produttive enormi : in tal senso occorrerebbe investire su campagne di prevenzione nelle scuole, nelle parrocchie e nelle associazioni consentendo agli operatori di promuovere progetti che portino gli stessi per strada, a diretto contatto con i cosiddetti ragazzi a rischio. Un giovane impegnato negli studi o nel lavoro esce la sera , soprattutto nel weekend, per divertirsi con la fidanzata e gli amici non per recarsi , già ubriaco, in pub o discoteche con il chiaro intento di fare a botte. Per troppo tempo la camorra ha influenzato contesti urbani dove ragazzini poco più che adolescenti hanno venduto la propria esistenza a gentaglia senza scrupoli abbagliati dalla prospettiva di intraprendere una strada che rapidamente portasse al rispetto e al benessere economico.
Purtroppo chi sceglie di vivere al di fuori della legge termina la sua folle corsa in carcere o al cimitero, lasciando questa Terra crivellato di colpi in un mare di sangue sull’asfalto. Quante volte chi come lo scrivente vive realtà vesuviane ha visto giovanissimi uccisi per strada, sfigurati dal piombo dei clan come incalliti boss, riflettendo con amarezza sulle responsabilità della società civile nei confronti di un simile disastro sociale. Finché all’ombra del Vesuvio ( e non solo) si continuerà a fingere di ignorare certi miserabili scenari inneggiando ad una resa sena condizioni della malavita organizzata tante giovani esistenze saranno ancora facili prede del sistema. Della serie: lavoro e istruzione per tutelare le fasce più deboli della società con particolare riferimento ai più piccoli.
Alfonso Maria Liguori