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Si può vivere senza i social?

Giovedì 14 Giugno, alle ore 19, LiberTÀ, Libreria & Biobar Erboristeria Asperula (Torre Annunziata – Corso Vittorio Emanuele III, 417 ) ospita un incontro con Paola Bottero, autrice di “Faceboom – 18 vite incatenate ai tempi dei social” (Sabbiarossa Edizioni) – giunto alla seconda edizione dopo cinque ristampe.

Paola Bottero è giornalista, consulente strategica di mkt territoriale e di comunicazione pubblica e di impresa, scrittrice ed editrice. Si dichiara torinese di nascita e calabrese di adozione, vive tra Roma e Reggio Calabria e qualche volta passa anche da Torre Annunziata. Succede dal 2011 quando, insieme ad Alessandro Russo, ha cominciato l’avventura di SabbiaRossa ED, casa editrice totalmente indipendente e fucina di nuove strategie di comunicazione: nel progetto di costruzione dei “granelli di sabbiarossa” ha una parte importante Viviana Viola, archeologa torrese, conosciuta su Facebook circa dieci anni fa ed ora editor di punta e direttora di collane. Paola e Viviana hanno vissuto il percorso opposto a quello narrato nella raccolta “Faceboom”: l’amicizia da social è diventata subito reale e i progetti in comune, partendo dal lavoro di editor, hanno creato un legame che è diventato anche un legame con la città. Ora dopo molti anni i libri di SabbiarossaED hanno trovato una casa anche qui, nella nuova libreria di Torre Annunziata, LiberTÀ, Libreria & Biobar Erboristeria Asperula.

Il dialogo con Paola Bottero, moderato da Roberta Miele, tra le più giovani giornaliste vesuviane e attualmente collaboratrice del Gazzettino Vesuviano, partirà dai 18 protagonisti delle “vite incatenate” nella narrativa stringente di “Faceboom” per esplorare l’attuale mondo in cui social e sociale hanno confini sempre meno nitidi, sempre meno reali. Si può vivere senza social? A questa e ad altre domande risponderanno la psicologa Bianca Marra, psicoterapeuta sistemico-relazionale al consultorio di Boscoreale – una scelta convinta di vita lavorativa nelle strutture pubbliche territoriali; Ciro Cascina, “un attore ma anche un’attrice, senza contraddizione”, come lui stesso si definisce, che scrive di “Faceboom”: «È un libro sfrontato, coraggioso, maleducato, quasi quasi direi leale. Paola, che già stimavo, è un’autrice che mi mancava».

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