In centinaia sono scesi lungo le strade di Torre Annunziata contro le cisterne Isecold. Si sono uniti al comitato Salera le mamme Vulcaniche, ma anche i rappresentanti delle associazioni cittadine.
Partito alle 18,30 dal campo sportivo, il corteo si è diretto sul Lungomare Oplonti, nelle vicinanze dei silos. E proprio alle spalle della Salera si è consumato un finale infuocato con lo scontro tra il sindaco Ascione e il presidente del comitato Gente del Sarno Mazzella. Ascione, insieme all’assessore ai Lavori Pubblici Luigi Ammendola, è stato presente alla manifestazione. Invitato a parlare, si è detto «vicino ai cittadini. Farò ciò che posso fare. C’è stata una denuncia alla procura della Repubblica, saranno i magistrati a segnalare eventuali problemi della procedura amministrativa. Da parte nostra non c’è stato nessun atto politico che ha deciso l’ampliamento dei serbatoi, ma tutto è stato fatto secondo le norme. Da sindaco rispetto le istituzioni, ma da cittadino sono al vostro fianco. Abbiamo scritto a chi di dovere, aspettiamo». Il primo cittadino, infatti, ha inviato una lettera ai ministri Luigi Di Mario, a capo dello Sviluppo economico, Danilo Toninelli, per le Infrastrutture, e al generale Sergio Costa, per l’Ambiente, con la richiesta di un incontro.
«Tutto falso»: la dura risposta di Orfeo Mazzella. «Il sindaco nel 2014 era nella commissione Lavori Pubblici, sa di mentire. Durante il consiglio comunale del 28 dicembre 2017, Ascione affermò che le carte erano in ordine, mentre Ammendola sostenne che nella zona di costruzione delle cisterne ci sono solo tracce di berillio. In commissione regionale Ambiente, l’Arpac ha detto che l’area è inquinata da tetracloroetilene. È troppo comodo definirsi vicino ai cittadini se prima non è stato fatto nulla contro le cisterne. L’inerzia di questa amministrazione e di quella precedente è la causa del disastro. Abbiamo depositato un esposto alla procura perché crediamo che l’autorizzazione ad edificare al porto sia illegittima. Il comitato Salera ha richiesto gli atti al comune, sono passati 30 giorni e non abbiamo ricevuto niente».
L’esposto
Firmato da parlamentari, rappresentanti dei comitati e semplici cittadini, l’esposto è stato depositato ieri mattina presso la procura oplontina. Nell’atto vengono sollevati molti dubbi circa la sicurezza dello stabilimento. Non solo: «La cartografia di riferimento per l’individuazione ai fini amministrativi di aree, opere o altri elementi di interesse sulle aree demaniali marittimi è quella catastale prodotta dal sistema informativo demaniale marittimo e Sid e non mostra alcun ampliamento», si legge nel documento.
Nel mirino anche le licenze ministeriali, regionali e comunali richieste e ottenute dall’azienda. In particolare, molti dubbi si sono formati intorno al permesso del 2015 firmato dalla dirigente Suap Anna Pesacane, rilasciato – secondo l’esposto – senza alcun riferimento a pareri preliminari e vincolanti, né vi sarebbero le autorizzazioni di Soprintendenza, dell’Asl, di Protezione Civile e Genio Civile.
mielrob