Ancora un successo per Franco Ricciardi e il film “Ammore e Malavita” dei Manetti Bros, in un anno che si può considerare straordinario per la carriera dell’artista napoletano. Il film “Ammore e Malavita” si è aggiudicato il Nastro d’Argento 2018 come miglior colonna sonora e migliore canzone originale, curata da Pivio Scalzi, con i testi di Nelson e l’interpretazione di Franco Ricciardi.
Dopo il David di Donatello, il secondo della carriera, Ricciardi porta a casa anche il prestigioso Nastro d’Argento che lo ha visto salire sul palco del Teatro dei Greci di Taormina sabato sera ancora una volta da vincitore. “Bang bang”e “O’Secondo” sono alcuni dei brani interpretati da Franco Ricciardi nella colonna sonora del film già campione di incassi al botteghino che con l’ennesimo riconoscimento rafforza la carriera cinematografica del cantante della periferia nord di Napoli grazie al sodalizio con i fratelli Manetti, insieme anche nel film “Song e Napule”.
“Il mio primo Nastro d’Argento si è colorato di azzurro per l’emozione vissuta, per la vicinanza di tanti amici con cui continuo a condividere il mio percorso artistico e soprattutto perché anche stavolta avevo Napoli nel cuore. Così come sul palco dei David, anche qui a Taormina, mentre io e Serena Rossi ci esibivamo davanti a tutto quel pubblico, non facevo altro che pensare alla mia città. A chi in questi anni mi è stato vicino e a chi continua a farlo nonostante le difficoltà. Sono certo che continuerò a fare grandi cose insieme ai Manetti Bros ma, già solo per quello che mi hanno fatto vivere in questi anni, non li ringrazierò mai abbastanza. Il premio lo dedico fortemente alla mia città. Ma a quella città che accoglie, che non emargina, che rispetta chi vive condizioni di disagio, che siano napoletani delle periferie o clandestini in cerca di una vita migliore”, questo il commento di Franco Ricciardi.
Al Nastro d’Argento e al David di Donatello vinti da Ricciardi si è aggiunto il Ciak d’Oro per la miglior canzone ritirato il 7 giugno scorso. Una stagione che non può che definirsi straordinaria per il “Cuore nero” partenopeo.
Nicola Mansi