Gli uomini della Guardia Costiera di Castellammare di Stabia, agli ordini del Comandante Guglielmo Cassone, nell’ambito del predisposto servizio di vigilanza connesso con l’operazione “Mare Sicuro 2018″, a seguito di specifiche e mirate segnalazioni pervenute alla Centrale Operativa, sono intervenuti questa mattina presso un tratto di arenile del Comune di Castellammare di Stabia, adiacente via Alcide De Gasperi, altezza di Via Poma, in prossimità del conosciuto Lido Desio.
Il personale militare della Guardia Costiera di Castellammare di Stabia è intervenuto nella zona costiera oggetto di segnalazione ed ha accertato l’effettiva occupazione di circa 300 mq di pubblico demanio marittimo, illecitamente occupata da oltre 50 attrezzature già posizionate sulla spiaggia libera senza occupanti, in modo da evitarne la libera fruizione. Individuato l’autore dell’illecito comportamento, costituente abusiva occupazione di
pubblico demanio marittimo “sine titulo”, si è provveduto all’immediato sgombero dell’area demaniale con la rimozione delle strutture abusivamente posizionate, al fine di riconsegnare il tratto di arenile alla libera fruizione della collettività per scolpi elioterapici.
Il trasgressore, sprovvisto delle previste autorizzazioni demaniali marittime, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata per i reati previsti dal Codice della Navigazione e, saranno poste in essere, nei confronti dello stesso, le previste comunicazioni agli Enti amministrativi preposti per il recupero delle indennità di abusiva occupazione di pubblico demanio marittimo. L’attività di repressione posta in essere contro gli illeciti in ambito demaniale proseguirà incessante anche nei prossimi giorni in tutta l’area di competenza, allo scopo di garantire ai fruitori del mare un’estate sicura e tranquilla con il rispetto delle leggi da parte di tutti.
“Si ricorda, infine, il numero blu 1530 per le emergenze in mare, valido su tutto il territorio nazionale 24 ore al giorno e utilizzabile gratuitamente sia da telefonia fissa che mobile. Attraverso quest’ultima, è possibile mettersi in contatto diretto con la Capitaneria di porto in cui ricade la cella più vicina, riducendo ulteriormente i tempi di intervento” spiega la guardia costiera.