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Prostituzione all’ombra del Vesuvio: un business da capogiro

Prostituzione all’ombra del Vesuvio: un business da capogiro che coinvolgerebbe politici, insospettabili professionisti vesuviani e grossi imprenditori.

Location degli incontri una serie di abitazioni isolate situate nella parte alta di alcuni comuni vesuviani. Esisterebbe un vero e proprio tariffario del sesso che può sfiorare anche i 1000 euro a prestazione. Compenso medio per una meretrice ordinaria 50 euro: il contatto con le signore del sesso a pagamento avverrebbe attraverso siti specializzati che mettono in bella mostra “prodotti” di ogni genere, per tutti i gusti e le tasche, inserzioni sui giornali e frequentazioni di noti privé situati nell’hinterland partenopeo.

Su internet con estrema facilità è possibile trovare annunci di sesso a pagamento pubblicati da meretrici che operano tra Napoli, Pompei, Torre Annunziata, Ercolano, Torre del Greco, Castellammare e Portici. A vendere il proprio corpo donne di estrazione diversa: impiegate, casalinghe, particolarmente gettonate le cosiddette milf, matricole universitarie che per potersi permettere abiti graffati e cellulare alla moda incontrerebbero in squallidi alberghetti noti commercianti, professionisti d’età e persino appartenenti al clero. In alcuni casi gli incontri hard sarebbero “conditi” dall’uso di sostanze stupefacenti con particolare riferimento alla cocaina.

Nel giro del sesso a pagamento vesuviano, secondo alcune indiscrezioni, ultimamente sarebbero nate tensioni: filmini girati all’insaputa dei protagonisti o foto compromettenti nei confronti di personaggi in vista potrebbero alimentare l’intramontabile sistema delle estorsioni spingendo di conseguenza qualche vittima esasperata dalla situazione a denunciare il tutto alle autorità competenti. Della serie: venti di tempesta soffierebbero sinistri nell’universo del sesso a pagamento vesuviano togliendo il sonno ad insospettabili dei luoghi.

Alfonso Maria Liguori

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