Chiusura della fase classica della rassegna “Theatrum Mundi” al Teatro Grande di Pompei

“Senza scandalo, dice la stessa Dante, anzi una sfida considerata altamente interessante: Eracle, trionfatore di tanti conflitti, è una donna furente che veste l’armatura di un guerriero”

Al Teatro Grande di Pompei, il 19 luglio, si chiude il momento classico di “Theatrum Mundi” con “Eracle” da Euripide, uno spettacolo tutto al femminile, con la regia e l’adattamento di Emma Dante (v. foto) con l’attrice- regista. “Senza scandalo, dice la stessa Dante, anzi una sfida considerata altamente interessante: Eracle, trionfatore di tanti conflitti, è una donna furente che veste l’armatura di un guerriero”. la tragedia di Euripide è interpretata unicamente da donne che vestono i panni di personaggi maschili, forse in uno scontro di femmine contro il potere maschile. “Donne dalle maniere forti nel loro agire, in sequenze alternate tra urla e silenzi, sullo sfondo della scena di Carmine Maringola” (dalla presentazione); è il dramma in cui la Dante cerca la fragilità in un corpo maschile muscoloso e prepotente.

Interpreti: Serena Barone nel difficilissimo ruolo di Anfitrione, padre di Eracle, Mariagiulia Giordano nei panni dell’eroe che rientra dall’Ade, in un incedere quasi nervoso, con gesti larghi e poderosi, nella sua armatura splendente, Naike Anna Silipo è Megara, unico ruolo di donna. Partecipano gli artisti dell’Accademia del dramma antico, Sezione teatro: Patricia Zanco, Francesca Laviosa, Arianna Pozzoli, Katia Mirabella, Carlotta Viscovo, Serena Lippi, Isabella Sciortino, Samuel Salamone, Sabrina Vicali, Mariella Celia, Silvia Giuffrè, Serena Ganci e Marta Cannuscio.

Emma Dante, sulle tracce di Euripide, porta in scena un Edipo che, rientrando dall’Ade, conosce i suoi crimini (ha ucciso il padre e ha generato figli con la madre), per punizione perde il titolo di re, si castiga e desidera fortemente l’esilio.

Federico Orsini

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