“E’ inevitabile che d’estate si assista alla recrudescenza di azioni tipiche della microcriminalità quali furti di autoveicoli, furti in appartamenti, scippi e rapine soprattutto ai danni di soggetti soli ed indifesi e, purtroppo, l’alto casertano non ne è indenne”: esordisce così l’avvocato Bice Salvatore in relazione all’allarme sicurezza che avrebbe negli ultimi tempi colpito l’alto casertano. “Piccole comunità con presenza sensibile di over 65- ha precisato la nota toga Salvatore – vengono prese di mira in questi mesi per compiere furti in appartamento o rapinare malcapitati cittadini complice il periodo di ferie che svuota le città . Non posso pensare ad un anziano indifeso nella sua stessa casa che, oltre a dover affrontare il peso della solitudine di una parentesi temporale particolare (climaticamente e socialmente), deve anche convivere con la paura di rimanere vittima di aggressioni.
E’ proprio per preservare l’incolumità delle fasce più deboli che da sempre sono favorevole all’istituzione di “ronde” di rione, di quartiere, o di frazione che dir si voglia ed in passato ho avuto anche modo di approfondire lo studio della legittimità delle stesse”. Sul tema delle cosiddette “ronde” l’avvocato Bice Salvatore si sofferma sottolineando la fondatezza giuridica di un’iniziativa che non prevarica ne intralcia il ruolo delle forze dell’ordine : “ Le ronde sono pienamente legittime in quanto la nostra costituzione riconosce ai cittadini il diritto di associarsi liberamente per fini non vietati dalla legge penale; orbene, più cittadini possono liberamente costituirsi in associazione il cui scopo sia quello di vigilare il territorio, cioè associarsi per essere semplicemente presenti al fine di scongiurare azioni criminose, senza che si possa pensare che siano a causa di questa iniziativa usurpate o compromesse le funzioni in materia di sicurezza pubblica spettanti alle competenti autorità di polizia.
E’ improprio dire che i cittadini debbano essere autorizzati a svolgere sorveglianza sul territorio in quanto tale facoltà è riconosciuta a monte; ciò che invece ad oggi è previsto è la tenuta di elenchi in cui vengono annoverate tutte quelle associazioni di cittadini non armati che collaborano con sindaci e prefetto per segnalare alle forze di polizia (statale e locale) fenomeni che possano turbare la sicurezza o costituire fonte di disagio sociale. Ovviamente tutto questo presuppone un interagire coeso dei cittadini con l’amministrazione per il conseguimento di un interesse superiore; sterili scissioni civiche dall’amministrazione caratterizzate esclusivamente da polemica e da assenza di iniziative e di progettualità, se non mediate dal buon senso, conducono inesorabilmente al degrado”.
Alfonso Maria Liguori