L’ex fidanzato di Tiziana Cantone, la 31enne morta suicida nel settembre 2016 in seguito alla diffusione in rete di video hard che la vedevano protagonista, è stato rinviato a giudizio. Sergio Di Paolo dovrà rispondere dei reati di calunnia, accesso abusivo a dati informatici e falso.
Le accuse formulate dal giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Napoli, Egle Pilla. L’imprenditore tra le altre cose avrebbe convito la ragazza ad accusare, per la pubblicazione sul web del materiale, quattro giovani poi prosciolti.
Tiziana che fu trovata impiccata con un foulard nella sua casa di Mugnano non aveva più sopportato il peso della gogna mediatica degli insulti e delle parodie proprio in riferimento a quei video hot, nati per gioco e destinati a rimanere privati.
Ma la giovane aveva anche lottato chiedendo al giudice il diritto all’oblio e il cambio del nome senza mai però ottenerli. Provò a fare una battaglia giudiziaria anche nei confronti dei colossi del web come Facebook, Google, Youtube, per chiedere la rimozione dei video, ma il procedimento si concluse con la sua condanna al pagamento delle spese legali.
L’inchiesta contro ignoti per istigazione al suicidio, che era stata aperta dopo la sua morte, venne invece archiviata lo scorso dicembre dalla Procura di Napoli Nord. Non ci sarebbero state prove concrete che la ragazza sia stata indotta a togliersi la vita dopo la diffusione sul web dei suoi video hard. Il Pubblico Ministero, Valeria Sico, però, aveva chiesto il rinvio a giudizio per l’ex fidanzato di Tiziana in merito ad altre ipotesi di reato.
La prima udienza del processo si terrà il prossimo 18 dicembre quando Di Paolo dovrà presentarsi davanti ai giudici della Quinta Sezione Penale del tribunale di Napoli.