Problematiche gestionali e di organico rilevanti per la polizia locale di Napoli

I sindacati inoltre hanno evidenziato "una latitanza completa delle istituzioni preposte a garantire sicurezza dei cittadini, rispetto delle legalità sul territorio, stato psico-fisico degli appartenenti al corpo"

chiuso ristorante abusivo gragnanoProblematiche gestionali e di organico rilevanti per la Polizia Locale di Napoli. A denunciarlo le forze sociali Fp Cgil-Uil Fpl attraverso una dura missiva inviata al prefetto, al sindaco di Napoli e al ministro dell’Interno Matteo Salvini. I segretari metropolitani e regionali generali e di comparto hanno precisato nella letta di aver “chiesto alla parte pubblica del Comune di Napoli e all’attuale comandante del corpo della Polizia Locale di aprire un serrato confronto”, ma “allo stato a nessuno sembra importare”. I sindacati inoltre hanno evidenziato “una latitanza completa delle istituzioni preposte a garantire sicurezza dei cittadini, rispetto delle legalità sul territorio, stato psico-fisico degli appartenenti al corpo”. Da anni si anelerebbe ad una riforma della Polizia locale che, come recita il documento, “ definisca con nettezza ruolo e funzioni, apprestando al personale, le tutele, i diritti e le garanzie previste per le altre forze dell’ordine, dall’altro l’intollerabile situazione di subire la cronica mancanza di uomini e mezzi, la scarsa formazione in tema di protocolli operativi, l’incompleta fornitura a tutto il personale di dispositivi di sicurezza individuali, e altri strumenti di difesa, la mancanza di un turno programmato.

La Polizia Municipale lamenta una serie di carenze che sopportano da anni gli operatori tra le quali risaltano, il sottorganico pauroso di oltre 1000 uomini cui sopperiscono i pochi operativi rimasti in strada, considerando che oltre un terzo delle forza disponibile è impiegato in servizi interni o altri servizi di cui si ignora addirittura l’impiego, basti pensare che solo presso la Direzione generale di palazzo San Giacomo sono impegnati 4 uomini della Polizia Locale, due ufficiali e due istruttori di vigilanza, sottratti ai loro compiti d’istituto, mentre potrebbero essere impegnati in sezioni operative data la esagerata carenza di personale cui si deve far fronte, la mancata dotazione di radiotrasmittenti, e un adeguato ponte radio di collegamento, entrambi strumenti indispensabili, per garantire, sia la sicurezza dei lavoratori, sia per garantire alla cittadinanza un servizio efficace ed efficiente, la mancanza di dispositivi di sicurezza, la fornitura di tablet per l’accertamento delle infrazioni i quali hanno manifestamente tradito la loro funzione, cioè quella di recuperare risorse del personale. La mancata regolamentazione di personale ultrasessantenne all’impiego dei servizi su strada, l’assurda mancanza di un turno programmato caso unico in Italia, che sottopone gli operatori ad uno stress aggiuntivo non potendo programmare nulla della propria sfera privata, carenza di strumenti e mezzi operativi.

La lotta che pochi uomini sforniti di mezzi adeguati e sottoposti a incivili turni di lavoro, ingaggiano quotidianamente con fenomeni diffusi di malaffare, abusivismo, reati ambientali e criminalità diffusa basti pensare al fenomeno nefando delle cosiddette stese solo per fare un esempio, è davvero encomiabile, pertanto davvero risultano incomprensibili e irreali attacchi alla Polizia Locale di Napoli che sembrano ingenerosamente colpire i pochi che con grande dignità e spirito di sacrificio difendono la dignità e il ruolo del corpo della Polizia Locale che merita di essere organizzato e gestito in modo totalmente diverso a cominciare dalla istituzione di regole certe e trasparenza che allo stato sono meteore”. Della serie : in sindacati a tutela della Polizia Locale partenopea che a discapito di un organico insufficiente e di un supporto logistico inadeguato continua a operare con professionalità in città.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.