Napoli e l’hinterland si trovano a vivere sul fronte occupazione un momento particolarmente difficile: una parentesi storica, che dura francamente da troppo tempo, destinata a favorire tristemente il crimine organizzato pronto ad arruolare disperati abbandonati dalle istituzioni a se stessi. Non è possibile credere che si possa trascorrere l’intera esistenza, nel migliore dei casi, con contratti a termine che ogni volta appaiono per il lavoratore come elemosine elargite dalla magnanimità di chi nonostante tutto è pronto ad offrire lavoro ai bisognosi cittadini. Di chi la colpa? Di un sistema articolato e complesso che dal dopoguerra in poi a inebriato gli italiani con un boom economico fittizio che progressivamente ha svelato limiti e inconsistenze strutturali riducendo il Paese nello stato in cui attualmente si trova.
Ci chiediamo cosa accadrà quando le generazioni di pensionati che ancora sostengono economicamente i propri congiunti saranno estinte. Occorre agire e in fretta per quanto meno salvare il salvabile. Ci si augura che questo governo possa concretizzare in tempi utili quanto di buono paventato sul fronte occupazionale. Della serie: basta con comizi, retoriche sterili e promesse da marinaio. L’Italia è alle corde : il grido disperato di migliaia di disoccupati e inoccupati echeggia forte dal sud al nord di una penisola che rischia veramente la più miserabile della implosioni.
Alfonso Maria Liguori