“Leggo da più parti polemiche riguardanti la chiusura della tratta Fs Castellammare-Torre Annunziata. In merito a quanto riportato nella delibera del Comune oplontino, la mia amministrazione non ha prodotto nulla in merito. Verificherò con gli uffici competenti se ci si riferisce a provvedimenti delle precedenti amministrazioni. La questione è di più ampio respiro e va trattata nel modo giusto”. Così Gaetano Cimmino, sindaco di Castellammare di Stabia.
“In questa fase storica la città di Castellammare di Stabia – ha continuato Cimmino – non si può permettere di perdere un altro servizio di trasporto utile per i cittadini come già accaduto con la stazione della Circumvesuviana di Ponte Persica. Il Grande Progetto Pompei è molto importante e ci preme eliminare i passaggi a livello che limitano il traffico e dividono in due Castellammare, e siamo più che d’accordo con l’istituzione di una tranviaria leggera, ma in attesa della sua realizzazione non ci priveremo della tratta ferroviaria.
Voglio perciò tranquillizzare tutti i miei concittadini: la tratta resterà in funzione almeno fino a quando non sarà attiva la tranviaria prevista dal Grande Progetto Pompei”.
Le opposizioni
“Servirebbe un premio Nobel agli “scienziati” torresi. Da anni “Trenitalia” prova ad eliminare questa tratta. Sono anni che in tanti, con sforzi, siamo riusciti ad evitare questa decisione, lavorando con tutti gli enti preposti per rendere un servizio più efficiente, con più corse, fermate e mezzi, ma più leggeri, di meno impatto e più funzionali. Bisogna lavorare per ottenere una linea moderna che possa essere una ricchezza e non un disagio, ma la richiesta del comune di Torre è la cosa più facile da ottenere: la chiusura. La miopia di una classe politica per fare questo bel regalo a “Trenitalia” e a chi vuole fare un dono alle imprese che provano a mettere le mani, da troppi anni, su quel pezzo di città. La sfida deve essere quella di provare a ridurre le auto potenziando il trasporto su ferro e su gomma. Penso che sia ancora valido e possibile realizzare quel famoso progetto relativo alla mobilità dolce e alternativa fermo nei cassetti del Comune e della Regione.
La linea su ferro è un pezzo di storia nata nel 1839 durante il Regno dei Borbone, ad opera delle Ferrovie dello Stato collegando due centri vitali dell’intera area costiera: Castellammare a Torre Annunziata. Questa deliberà la contrasterò con tutte le mie forze” spiega Tonino Scala, consigliere comunale di minoranza di Liberi e Uguali.
Il Movimento 5 Stelle
“Il Movimento 5 Stelle ha una chiara e ferma posizione: una linea di interesse storico non può essere soppressa, sia per quello che ha rappresentato, sia per quello che potrebbe rappresentare in virtù dello sviluppo dell’area nord di Castellammare ottenibile attraverso la realizzazione delle opere a terra di Marina di Stabia. La linea andrebbe addirittura potenziata per favorire gli spostamenti degli abitanti della periferia nord per accedere al centro cittadino, risolvendo in parte il problema traffico e parcheggi” spiega Nappi.