L’avvistamento di tartaruga liuto è avvenuto a 4 miglia dall’isola di Ischia, ad una profondità tra i 400 e 600 metri, in corrispondenza del Canyon di Cuma ed in prossimità della zona D dell’Area Marina Protetta delle isole di Ischia, Procida e Vivara.
L’esemplare era un individuo adulto, di quasi 2mt di lunghezza, è rimasto in emersione per circa 15 minuti, permettendo ai ricercatori di ODO di ‘catturarlo’ fotograficamente e raccogliere così preziose informazioni da condividere con il Centro Ricerche Tartarughe Marine dell’Anton Dohrn. Come per i cetacei anche per la tartaruga liuto è possibile effettuare la foto-identificazione: mentre per delfini e balene le caratteristiche da osservare sono la forma della pinna, i graffi o parti mancanti, per la liuto il tratto distintivo e specifico per ogni individuo è la forma della macchia rosa presente al centro della testa.
La tartaruga liuto, a causa dell’impatto antropico a livello globale, è inserita nella Lista Rossadelle specie a rischio di estinzione dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ed è classificata come ‘vulnerabile con trend di popolazione in diminuzione’.
Durante i suoi spostamenti di foraggiamento, questa specie si spinge in Mediterraneo, che non rappresenta però per lei un sito di nidificazione. Studi recenti di genetica hanno evidenziato che la tartaruga liuto presente nel Mediterraneo proviene da regioni atlantiche sud-occidentali, quali la Guiana francese o il Trinidad. In Mediterraneo questa specie non è diffusa omogeneamente infatti è riscontrabile in numeri maggiori nel bacino occidentale, sebbene possa raggiungere zone piu orientali come l’Israele e l’Egitto.
Sandra Hochsheid, Responsabile del Centro Ricerche Tartarughe Marine della Stazione Zoologica Anton Dohrn – attivo da 30 anni per lo studio, monitoraggio, recupero e riabilitazione di tartarughe marine – afferma: “di 411 esemplari avvistati in Mediterraneo tra il 1981 e 2000, 152 sono avvenuti in Italia. Sfortunatamente, nel suo viaggio in Mediterraneo, la tartaruga liuto, come altre tartarughe marine, è minacciata dalle attività umane, per lo più di pesca, ed anche dai pericoli derivanti dall’inquinamento da plastica. A testimonianza di ciò, nel 2007 in una spiaggia di Gaeta, Latina, fu rinvenuto un esemplare con lo stomaco e l’intestino colmi di buste di plastica, che l’animale aveva ingerito probabilmente scambiandolo per meduse, suo alimento preferito”.
La collaborazione tra i due enti si fonda pertanto sulla comune missione di accrescimento e divulgazione della conoscenza scientifica dei grandi vertebrati del Mare Nostrum a beneficio della loro conservazione e sensibilizzazione del grande pubblico.