Ercolano, il perimetro esterno del Mav in balìa del degrado

L’amministrazione comunale guidata dal primo cittadino Ciro Buonajuto dovrebbe una volta per tutte correre ai ripari per tutelare adeguatamente un’immensa risorsa per la città

Quando a parlare sono i fatti, le immagini c’è poco da discutere. Il perimetro esterno del MAV ( museo archeologico virtuale) a Ercolano resta ad oggi , soprattutto nei corridoi laterali che portano al mercato, orinatoio a cielo aperto e oasi felici bel balordi di ogni risma che nel tempo hanno letteralmente devastato la struttura. L’amministrazione comunale guidata dal primo cittadino Ciro Buonajuto dovrebbe una volta per tutte correre ai ripari per tutelare adeguatamente un’immensa risorsa per la città. Purtroppo l’inciviltà regna ancora sovrano in molti punti di un paese sempre più diviso in aree in e out: molti commercianti minacciano di chiudere i battenti per fine anno se non si prenderanno provvedimenti per combattere la desertificazione che colpisce inesorabilmente Ercolano soprattutto all’imbrunire.

Al di la del perimetro che conduce al sito archeologico per piccole imprese e negozi è veramente dura andare avanti: parliamo di persone che hanno avuto il coraggio di rimanere in loco e investire negli anni di piombo, quando i clan giravano in auto blindate a qualsiasi ora del giorno sul territorio. Chi narra è spinto dal rispetto per la tradizione culturale e storica dei luoghi e non certo dalla volontà di “fare politica” come qualche alto esponente dell’attuale governo locale gli avrebbe contestato. Per non parlare dello stato di abbandono di via Doglie, altra spina nel fianco dell’amministrazione Buonajuto che sembrerebbe però in merito essersi attivata per quanto meno limitare i disagi dei residenti. Ci auguriamo che questo segnale positivo si tramuti in tempi utili in concreti interventi di bonifica.

Altrimenti non potremmo mai parlare di rinnovamento comunitario, di crescita unitaria di una realtà vesuviana che ha inutilmente rincorso più volte il titolo di capitale italiana della cultura. Il problema principale è che la politica si fa con i numeri e non col le idee: alla fine camaleonticamente i personaggi in gioco sono sempre gli stessi e alle new entry è concesso poco margine d’azione per mutare in positivo una Ercolano che si trova a fare i conti con problematiche sociali storiche e carenze logistiche ormai endemiche.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.