Anni fa, purtroppo molti anni fa, ero in Grecia con colei che da lì a qualche anno sarebbe diventata mia moglie. Il ricordo di quella estate mi è tornato vivido proprio ieri, domenica mattina. Cosa ha fatto riaccendere la scintilla nella mia testa che ha riportato alla mente l’episodio che voglio raccontarvi? Beh, vi sembrerà strano, eppure quel ricordo è riemerso semplicemente, spontaneamente, mentre mi recavo in centro a Pompei, città in cui abito.
Ma cosa c’entra Pompei con la Grecia, mi chiederete? Vi premetto che non sto per parlare di antiche vestigia e nemmeno di storia antica, forse c’entra il turismo e soprattutto una disorganizzazione, mai giustificabile, ma quella greca risale pur sempre a 25 anni fa.
Bene, in quella bella stagione della mia gioventù eravamo a Volos, una delle più grandi città della penisola ellenica. Una città di mare con una costa bellissima, un mare pescoso e tanto sole e turisti. Tra i tanti c’eravamo anche noi e, proprio in terra greca, avevo conosciuto un giovane italiano, turista a sua volta e appassionato di pesca subacquea.
Ma ecco cosa mi è tornato alla mente: un pomeriggio, il nuovo amico mi invita ad un’immersione e mi dice: “Dai, vieni anche tu. Ho l’attrezzatura anche per te. Andiamo sotto con le bombole e facciamo una pesca sontuosa e, in serata, grande grigliata”. Proposta allettante se non fosse che, per quanto ne sapessi, la pesca subacquea era, e penso sia ancora così, consentita solo in apnea, senza respiratori. Quando sollevai questo dubbio al “caro” italiano, lui mi rispose seraficamente: “Non ci sono problemi. Noi aspettiamo sul porto. Nel primo pomeriggio i controlli della capitaneria cessano, gli uomini della Guardia costiera chiudono gli uffici e vanno via. E allora noi partiamo per la pesca, nessuno ci dirà nulla, né si accorgerà di quanto faremo”.
Ecco, la similitudine con l’attuale situazione estiva di Pompei è stata immediata. Dall’8 agosto, infatti, Pompei ha i Vigili Urbani a mezzo servizio e cosi accade che il pomeriggio, alle 14, la saracinesca cala e la città, simbolo mondiale di storia e fede, si ritrova orfana della Polizia Municipale e tutti possono “andare a pesca con tanto di respiratori e bombole”. Tutto questo dal lunedì al sabato, fatta eccezione per la domenica, giornata, durante la quale la saracinesca resta ben sigillata sin dal mattino e per tutto il giorno: e così, il giorno di festa, è festa per tutti, pescatori di frodo e grigliatori serali compresi.
Le polemiche si sono sprecate in queste ultime settimane, ed è proprio di qualche giorno fa l’ennesima figuraccia con la migrazione in quel di Palma Campania della finale regionale di Miss Italia che si sarebbe dovuta svolgere, prima in Piazza Bartolo Longo, poi al Parco del Fanciullo in via Aldo Moro, e che infine si svolgerà nella cittadina nolana perché gli organizzatori e gli organi competenti non hanno ritenuto sufficienti i requisiti minimi di sicurezza previsti.
E pensare che credevamo di aver visto di tutto e di più con l’amministrazione Uliano. E proprio vero che al peggio non c’è mai fine.
Come si fa a lasciare una città come Pompei senza Polizia Municipale in pieno agosto? Colpa dei caschi bianchi? Colpa dell’amministrazione?
Il problema è che sarebbe “evaporato” il Fondo Accessorio del Personale per pagare le indennità di turno, ma allo stesso tempo sembra anche che a nessuno interessi veramente sapere verso quali “lidi” (in fondo siamo in estate) siano corsi questi soldi.
Gli uomini in divisa hanno fatto valere, giustamente, i propri diritti, i revisori dei conti, colleghi dell’attuale sindaco Pietro Amitrano, già revisore dei conti proprio al comune di Pompei, hanno fatto il loro lavoro, e intanto la città dovrà aspettare settembre e sperare che il Prefetto risolva i problemi, magari tirando fuori il famoso coniglio dall’ancor più famoso cilindro.
A me però sorge un dubbio. Non è che la colpa è ancora una volta dei cittadini pompeiani che un anno fa, o poco più, si sono fatti nuovamente turlupinare dalla politica eleggendo un’amministrazione, l’ennesima, incapace e ferma, povera di competenza politica e di attenzione alle esigenze primarie, alle necessità di una città che è sempre sotto i riflettori di tutto il mondo?
Signor sindaco, non riesco a non continuare a chiedermi, e adesso a chiederle: si può lasciare la sua e la nostra Pompei senza la presenza in strada della Polizia Municipale?
Ognuno ha le sue ragioni, ma il risultato è uno solo: Pompei ne esce a pezzi a livello internazionale e a dire il vero a me, non so a lei signor sindaco, non farebbe per nulla piacere essere il primo cittadino di una città che raccoglie una figuraccia di tale portata. Qualcuno, forse anche lei, potrebbe sottolineare che anche altre cittadine, in tutta Italia, si sono trovate nello stesso pantano. Ma questo non alleggerisce il carico.
Mi scusi, signor sindaco, ma lei si è accorto di essere il sindaco di “Pompei”, città che nel mondo è sinonimo di storia, archeologia, cultura e fede ed è meta di milioni di visitatori ogni anno? Non è una delle tante cittadine impantanate, o meglio, non dovrebbe esserlo.
I video e le foto delle infrazioni al codice della strada in assenza dei Vigili si susseguono sui social con ritmo quotidiano e il video dell’extracomunitario che in piazza Bartolo Longo dirige il traffico sostituendosi ai caschi bianchi è ormai diventato virale.
I cittadini pompeiani tireranno le somme e si ritroveranno con un anno amministrativamente “povero”, e intanto la stanno prendendo con filosofia ed ironia, anche perchè a prenderla diversamente c’è da rimetterci il fegato.
Gennaro Cirillo