Ercolano: MAV, un biglietto da visita penoso, particolare sfuggito alla politica
Alfonso Maria Liguori
Fumata nera a Ercolano sul fronte della bonifica logistica del MAV (museo archeologico virtuale) nei corridoi laterali che conducono all’area mercatale. Letteralmente devastato da balordi di ogni genere e trasformato all’imbrunire in discarica e orinatoio a cielo aperto la nota struttura, particolare che forse è sfuggito a qualche politico indigeno, continua ad essere fotografata lateralmente da visitatori stranieri colpiti dal livello d’incuria che penalizza fortemente l’immagine del sito.
Un biglietto da visita penoso per una città che dovrebbe investire qualitativamente proprio sul turismo per risollevare l’economica locale: tanto di cappello alle associazioni che si adoperano quotidianamente per far fronte alle esigenze di chi sceglie Ercolano quale meta del proprio tour archeologico in Campania ma a questo punto il governo locale guidato dal primo cittadino Ciro Buonajuto dovrebbe intervenire concretamente per far fronte ad emergenze che sarebbero state più volte segnalate all’Ente Comune dagli stessi commercianti del mercato.
Non vorremmo assistere nuovamente a modus operandi di tempi che furono in cui si mostrava al Paese uno sfarzo e una capacità produttiva che di fatto non sussisteva. Al contrario Ercolano necessiterebbe di un maggior dialogo tra cittadini e governo locale al fine di individuare e quanto meno arginare disfunzioni e carenze che rischiano di cronicizzarsi a tutto svantaggio della qualità d’esistenza di chi l’anima.
Per non palare dell’organico comunale ridotto all’osso, con sezioni, come l’anagrafe, praticamente al collasso per mancanza di personale. Stessa storia per la Polizia Locale, decimata da pensionamenti e invalidità al servizio operativo.
Per quanto riguarda poi buona parte della periferia il quadro resta disarmante. Non sono certo queste le coordinate da seguire per dare vita ad un processo rinnovativo tanto pubblicizzato sulla carta ma al dunque ad appannaggio di alcune aree del paese e di pochi eletti. Insomma tanto, troppo fumo e poco arrosto in una comunità dove le foto propagandistiche abbondano in un’eccessiva ostentazione di quello che in teoria dovrebbe essere solo un dovere per chi amministra la città.
Ecco che ancora una volta l’ordinario diventa straordinario in una corsa perenne alla medaglia da apporre sul petto, possibilmente scintillante per i flash dei fotoreporter. Della serie: cresca Ercolano senza sottolineare puntualmente l’incapacità delle precedenti amministrazioni ma concentrandosi sulle necessità impellenti di onesti contribuenti desiderosi di vivere dignitosamente e investire negli amati luoghi natii.