La stessa decisione di collaborare con lo Stato da parte di queste carismatiche figure del crimine partenopeo sarebbe maturata dalla consapevolezza di non poter contare su un adeguato riciclo generazionale, ovvero su parenti prossimi in grado di governare criminalmente parlando la città. L’inoccupazione, la scarsa scolarizzazione e l’alienazione sociale hanno ad oggi favorito enormemente i potenti sodalizi criminali della camorra, fornendo continua manovalanza a buon mercato pronta a dare la vita pur di sentirsi parte di qualcosa e mantenere un tenore di vita agiato. Tra i colpi di scena più eclatanti nell’universo camorristico il pentimento dei fratelli Lo Russo, ovvero i “capitoni di Miano”. Numerosi e forti di alleanze eccellenti con clan della provincia i Lo Russo sono stati per anni temuti a causa dell’efferata violenza del modus operandi.
Oggi personaggi una volta legati ai “capitoni” , orfani di leader malavitosi si sarebbero dati a furti in appartamento e rapine. Un dato allarmante su fronte della pubblica sicurezza non sfuggito alle forze di polizia che pattugliano minuziosamente quella che una volta era la roccaforte degli spietati Lo Russo. Della serie : Napoli continua a subire l’onda inarrestabile del crimine organizzato che, nonostante gli arresti eccellenti, i pentimenti e le confische di beni mobili e immobili, sembra rigenerarsi con incredibile facilità.
Alfonso Maria Liguori