Sarà una donna a ricevere il prestigioso titolo di Magister di Civiltà Amalfitana nel corso di questa edizione del Capodanno Bizantino in programma ad Amalfi tra il 31 agosto e il 1° settembre. Un riconoscimento che la città, Antica Repubblica Marinara, attribuisce ogni anno a personalità, amalfitane di origine o di adozione, che si sono distinte per particolari meriti in uno dei settori di spicco della storia locale.
La scelta, per la prima volta in assoluto dall’istituzione del premio, è ricaduta su una donna: Lia Rumma, illuminata gallerista che ha favorito la nascita dell’arte contemporanea contribuendo a scrivere importanti pagine di storia ad essa legate.
A convergere con entusiasmo sul suo nome è stata la commissione del “Premio Magister Civitatis Amalfie”, riunitasi a inizio agosto presso il Salone Morelli di Palazzo di Città. Il gruppo di lavoro composto dai sindaci di Amalfi e Atrani, Daniele Milano e Luciano de Rosa Laderchi, dagli assessori alla cultura Enza Cobalto e Michele Siravo, dal Presidente del Centro di Cultura e Storia Amalfitana Ermelinda Di Lieto e dagli storici e ideatori della manifestazione Giovanni Camelia e Giuseppe Gargano, ha stabilito di assegnare per il 2018 il titolo di Magister a Lia Rumma. Una delle principali ricercatrici di talenti artistici che ha speso la propria vita, assieme al compianto marito Marcello, nell’alimentare e promuovere, attraverso l’attività di mecenatismo, i più importanti movimenti artistici internazionali.
Fu proprio ad Amalfi, negli anni Sessanta, che Marcello e Lia Rumma, all’epoca giovani collezionisti di Salerno poco meno che ventenni, si fecero promotori delle mostre di una nuova generazione di artisti emergenti oltre che di molteplici iniziative culturali.
In particolare Marcello Rumma divenne sponsor e organizzatore di importanti rassegne negli Antichi Arsenali di Amalfi, col patrocinio dell’Azienda Soggiorno e Turismo di Amalfi di cui in quegli anni era presidente il giornalista e poeta Giuseppe Liuccio. Aspetti del “Ritorno alle cose stesse” (1966) a cura di Renato Barilli; L’Impatto Percettivo (1967) a cura di Alberto Boatto e Filiberto Menna; Arte Povera più Azioni Povere (1968) a cura di Germano Celant, che riscosse da subito un enorme successo di critica a livello internazionale, furono i tre eventi che la città ospitò in quell’indimenticabile periodo di grande fermento culturale.
Nella ricorrenza del cinquantenario della mostra Arte Povera più Azioni Povere, Amalfi ricorda che, proprio grazie a quelle iniziative, vennero scritte in città alcune delle più importati pagine della rivoluzione culturale del ’68. Si propagarono partendo proprio dall’Arsenale, instillando nuove correnti e un moderno sentire nel panorama dell’arte internazionale.
Si assegna, dunque, per grandi meriti artistici, il titolo di Magister Civitatis Amalfie a Lia Rumma.
Ai sensi dello Statuto fondativo il Premio per l’anno 2018 sarà intitolato a Giovanni di Amalfi, monaco e traduttore dal greco al latino di opere che sono la prima e unica testimonianza della vita culturale e artistica degli occidentali a Bisanzio nell’XI secolo.
L’investitura del Magister di Civiltà Amalfitana è in programma sabato 1° settembre dinanzi alla cappella palatina di San Salvatore de’ Birecto dove, alle ore 19.00, avrà luogo la solenne cerimonia in costume d’epoca. Il rito, che ricalca quello dell’incoronazione medievale dei Duchi di Amalfi, si svolgerà alla presenza di Sua Eccellenza l’Arcivescovo di Amalfi – Cava de’ Tirreni Monsignor Orazio Soricelli.
Il nuovo Magister sarà presentato con tutto il suo immenso bagaglio di storia personale venerdì 31 agosto alle 20.00 in Largo Duca Piccolomini nel corso di un’intervista pubblica condotta dalla giornalista de Il Mattino Erminia Pellecchia.
La manifestazione del primo settembre prenderà il via alle ore 18.00 quando da Amalfi partirà il Corteo Storico che ricostruisce la sfilata per le nozze di Sergio III, figlio del duca di Amalfi Giovanni I e nipote del duca Mansone I, e Maria, figlia del principe di Benevento e Capua Pandolfo II, avvenute nel 1002.
In occasione del Capodanno Bizantino viene presentata una versione più ricca del Corteo che ogni anno accompagna la Regata delle Antiche Repubbliche Marinare: quasi cento figuranti – tra esponenti del Governo ducale, nobili, cavalieri, dame, paggi, valletti, arcieri e marinai, popolane e fioraie, tutti in abiti disegnati nel 1955 dallo scenografo del San Carlo di Napoli, Roberto Scielzo, celebrano l’apogeo della Repubblica intorno al Mille, quando le navi amalfitane solcavano sia il Mediterraneo orientale che quello occidentale e creavano ‘colonie virtuali’ nei principali centri dell’Impero Bizantino.
Al termine della cerimonia, il corteo scorterà nuovamente il Magister verso la monumentale scalinata del Duomo di Amalfi, dove alle 20.30 si celebrerà l’avvenuta investitura al cospetto della cittadinanza.