“Liberalizzare la Tangenziale di Napoli”

Nulla contro un’ottimazione dei servizi che consenta l’offerta di un servizio sempre migliore all’utenza tutelando nel contempo le sacro sante aspettative dei dipendenti di un’azienda in attivo in grado sicuramente di produrre nuova occupazione

inchiesta sulla tangenziale napoliIl Consigliere Regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli chiede al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli di liberalizzare la Tangenziale di Napoli : attenzione a non suscitare però reazioni negative dell’opinioni pubblica nei confronti degli operatori che con professionalità e zelo animano la stessa società. Una precisazione doverosa se si pensa ai continui insulti che il personale starebbe ingiustamente ricevendo soprattutto dove i drammatici avvenimenti di Genova. Ecco che come sempre la cattiva informazione comincia a produrre vittime innocenti esponendo alla gogna mediatica onesti lavoratori che ad oggi , nel caso specifico della Tangenziale di Napoli, hanno sempre garantito un eccellente servizio.




Direzione, gestione, call center, manutenzione, viabilità, centro operativo : ogni comparto della Tangenziale di Napoli ha ricoperto la propria mansione sempre con diligenza e senso di responsabilità. Nulla contro un’ottimazione dei servizi che consenta l’offerta di un servizio sempre migliore all’utenza tutelando nel contempo le sacro sante aspettative dei dipendenti di un’azienda in attivo in grado sicuramente di produrre nuova occupazione. A patto però che non si strumentalizzino determinate sciagure, che si riconosca il merito di aver garantito un’impeccabile manutenzione alla tratta in oggetto che si è sempre distinta rispetto ad arterie parallele per così dire “libere” , lingue d’asfalto simili a groviere , sporche e poco illuminate.

Questo per dovere di cronaca e soprattutto, è opportuno ribadirlo, nel rispetto di tanti onesti lavoratori che non meritano di essere continuamente bersagliati da una parte dell’utenza inasprita da campagne mediatiche costruite ad arte. Si agisca pure ma con buon senso e lungimiranza, si migliorino i dispositivi automatici di riscossione , si regolarizzino le figure precarie all’interno del colosso aziendale azzurro. Ma da questo a sparare a zero su tutti ce ne corre. Della serie : sano confronto con le parti in campo, istituzioni, aziende , forze sociali e lavoratori per il bene comune, senza scadere in approssimative cacce all’uomo che altro effetto non sortiscono che creare pericoloso caos, anticamera del disservizio.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.