Al gruppo di Franco e Mario Casillo, difatti, andranno solo le “briciole”. E forse nemmeno quelle. Se consideriamo, difatti, che a Ida Trito, appunto sostenuta dai casilliani, sarebbero andati i «Lavori pubblici» e la «Pubblica illuminazione», e che all’altro casilliano: Antonio Di Somma, “nipote d’arte” pare sia toccata la solo la «Presidenza del Consiglio», allora lo “sfregio politico” è davvero profondo. Parimenti bene, ma non quanto Langella, starebbero Francesco Faraone a cui toccherà la carica di Vicesindaco oltre a «Manutenzione e Edilizia scolastica», e Francesco d’Aquino destinatario di «Attività Produttive, Commercio, Grandi eventi e Sport ».
A Caterina Raiola, “creatura” dell’ex senatore Pietro Langella, invece, andrà, si dice, il «Cimitero». Con qualche “contentino” sarebbero stati tacitati anche i consiglieri comunali che chiedevano visibilità. E così, Adriana De Falco ha avuto «Pubblica Istruzione»; Luca Giordano, «Politiche Sociali»; Emilio Branca: «Rapporti con le periferie» e Massimiliano Zecchi i «Rapporti con gli enti». Il resto delle deleghe o delle cariche, sarebbero state tenute ben strette dal sindaco Antonio Diplomatico. Insomma, partito da una posizione di “potere”, il Pd dei Casillo si è trovato spiazzato e messo nell’angolo dalla furbizia politica dei “periferici” che avranno pure le “scarpe doppie”, ma certamente possono contare su un cervello “fino” di prima qualità. Adesso, però, non ci sono più scuse di vacanze di deleghe e di incarichi non dati. La macchina comunal – politica è stata messa a punto e deve cominciare a camminare.
E a produrre quanto promesso e sottoscritto nei giorni caldi della campagna elettorale. Le opposizioni, i tre candidati “sindaci” eletti in consiglio comunale, dovranno anche loro cominciare a produrre, fatti e quant’altro gli compete, e a dimostrare a chi li ha votati che non ha fatto male a puntare su di loro. Un interrogativo intanto comincia a serpeggiare: cosa faranno i Casillo, junior e senior, ora che si sono trovati il “nemico” in casa. Continueranno nella loro politica soft e di attesa oppure sarà «guerra» al Palazzo? Bastano pochi giorni e il prossimo consiglio comunale per capire dove e come spira il vento.
Michela Dolce