Bandi di pubblica utilità sospesi e mai realizzati del tutto, lavoratori termali di Castellammare di Stabia sul piede di guerra e contro la precedente amministrazione comunale. Attraverso un duro comunicato stampa, i dipendenti ricostruiscono tutte le fasi che hanno portato alla creazione del bando soffermandosi su alcune tappe fondamentale. Ora a distanza di sei mesi hanno deciso di scrivere al sindaco Gaetano Cimmino per ottenere delle spiegazioni in merito.
“I lavoratori termali espulsi dal ciclo produttivo, abbandonati dalle Istituzioni Nazionali, Regionali, Locali, nel corso del 2017, Amministrazione Pannullo, si presentarono in Regione Campania in delegazione, per verificare l’opportunità di percorsi di pubblica utilità da attivare tramite il Comune stabiese. Ottenute le informazioni ed avuta certezza, che vi erano fondi per tali percorsi, sollecitarono ed accompagnarono il Sindaco Pannullo in Regione, al fine di concordare quale percorso perseguire. Il risvolto di tutto questo preambolo, fu un Avviso Pubblico a firma del Sindaco, Assessore Politiche Sociali, Dirigente Settore Economico Finanziario, parimenti la Sint emanò un Avviso Pubblico apparentemente simile a quello comunale, per coinvolgere i lavoratori termali” spiegano.
“In entrambi i casi, vi furono numerose domande post pubblicazione avviso, domande regolarmente protocollate presso la Casa Comunale da parte anche dei lavoratori termali, che seguirono le indicazioni previsto all’art.5 dell’Avviso Pubblico Sint. Scadenza Avviso Pubblico Comune 06/11/2017, Scadenza Avviso Pubblico Sint 30/10/2017. Oggi dopo mesi di attesa, dopo aver attenzionato anche la Struttura Commissariale sulla vicenda, rispetto alla quale alcuna risposta abbiamo ottenuto, data l’indifferenza dimostrata sulla vicenda Terme, Termalismo e lavoratori termali, apprendiamo che il bando del Comune, è quasi in dirittura di arrivo, mentre di quello Sint è “missing in action”.
La questione a questo punto, appare anomala e ricca di spunti per una seria indagine, politica, amministrativa, giudiziaria, trattandosi di soldi pubblici, avvisi pubblici, ex lavoratori senza alcun sussidio. Non riusciamo a comprendere a questo punto, il perché di questo ulteriore accanimento da parte di Sint circa il bando pubblicato, nei confronti dei termali. In particolare l’ex Amministratore Unico, forse, non ha mai digerito la perseveranza dei termali, dimostrando acredine per non meglio specificati motivi e non vorremmo che il risultato di tutto ciò, comporti l’ulteriore beffa in danno ai termali” continuano i termali.
“La boccata di ossigeno, che noi stessi abbiamo ricercato, paradossalmente porterà potenziali vantaggi solo ad altri soggetti, la cosa appare alquanto squallida a nostro avviso – concludono i termali -. Ai destinatari della presente richiediamo, pari dignità, pari opportunità, non saremo certamente silenti, anzi verificheremo nei fatti e nel breve, quanto porrete in essere. Ricordiamo a tutti che l’Azienda Terme non ha mai cessato di esistere, come confermano gli atti e documenti, chi continua a parlare di meri Beni Immobiliari, conferma che il termalismo non è nelle sue corde. I benefici del termalismo, si possono ottenere solo in un’azienda termale (sorgenti permettendo), non certamente in quattro, cupe stanze, altrimenti stiamo parlando di altro”.