Public Mind: la costruzione dell’opinione pubblica nell’era dell’algoritmo

L’Osservatorio TuttiMedia/Media Duemila spiega perché siamo agli albori di un nuovo umanesimo e qual è il ruolo dell’informazione oggi. Appuntamento lunedì 24 settembre a partire dalle 14 e 30 presso l’aula De Sanctis dell’Università di Napoli Federico II

Ripartire dal giornalismo fatto dai professionisti per ricostruire l’opinione pubblica. Siamo agli albori di un nuovo umanesimo alimentato dall’informazione proprio oggi che lo spazio condiviso è frammentato, aggredito da pensieri populisti e fake news. Sono questi i concetti alla base di “Public Mind: la costruzione dell’opinione pubblica nell’era dell’algoritmo”, il tema cui è dedicata l’edizione 2018 di “Nostalgia di futuro”.




Lunedì 24 settembre a partire dalle 14 e 30 presso l’Aula De Sanctis dell’Università di Napoli Federico II al corso Umberto I, l’Osservatorio TuttiMedia e Media Duemila daranno vita allo straordinario progetto per ricostruire una “mente pubblica”. Il titolo della manifestazione è ispirato a Public Mind di Bill Moyers, serie tv che esplora gli Usa degli anni ’90. Nostalgia di futuro apre di fatto il Prix Italia Rai, l’evento che da 70 anni riunisce tutti i broadcaster del mondo.

“Oggi l’opinione non è più pubblica, in quanto ognuno ha la propria, – ha spiegato Derrick de Kerckhove, direttore scientifico di TuttiMedia e Media Duemila – e i giornalisti devono capire che la stessa opinione si è estinta come un fiume non più alimentato”. Si tratta di un problema universale: viviamo in tempi di società complesse e iperconnesse, e per ricostruire la mente pubblica va affrontato un processo di intelligenza connettiva che fornisca nuove regole. A tutti i media è assegnato un ruolo in tale processo, ma il punto giusto da cui ripartire è il giornalismo fatto dai professionisti. Giornali e giornalisti sono difronte ad una sfida epocale: sono loro il nucleo da cui ripartire, contrariamente a quanto le apparenze mediatiche lascerebbero intendere.

“I giornalisti forse non hanno colto il pericolo che l’opinione pubblica consapevole si sarebbe estinta come un fiume non più alimentato – ha continuato de Kerckhove – perché aggredita da pensieri populisti fondati non più su ragioni pubbliche, ma su opinioni emotive di ciascuno. Queste irrompono, in maniera devastante, nella dimensione spaziale e filosofica dell’informazione come desideri di un popolo che spesso non esiste come comunità umana connessa su valori e principi condivisi.




Il giornalismo è centrale, in questo momento storico. La televisione, in passato, creava spazio e mente pubblica, oggi il medium dominante è lo smartphone. Con YouTube la gente ha preso possesso del media Tv e ciascuno, da ‘individuo sconnesso’, crea il suo pubblico. Viviamo in un momento di dissenso e divisione; è urgente studiare le fonti utili a recuperare il senso dello spazio condiviso”.

L’appuntamento con il seminario, valido anche per la formazione dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, è per il 24 settembre. Interverranno: Stefano Cuzzilla (presidente nazionale di Federmanager), Ottavio Lucarelli (presidente Ordine dei Giornalisti Campania), Gaetano Manfredi (Rettore Unina), Andrea Riffeser Monti (presidente Fieg), Franco Siddi (presidente TuttiMedia). Dopo l’intervento del sottosegretario all’Editoria Vito Crimi, Derrick de Kerckhove sarà a tu per tu con Bononcini (Facebook), Claudio Brachino (VideoNews), Fabrizio Carotti (Fieg), Mario Cardoni (Federmanager), Massimo Di Felice (Università San Paolo), Karina Laterza (Segretario Generale Prix Italia Rai), Raffaele Lorusso (Fnsi), Antonio Pescapè (Digita Academy), Silvio Siliprandi (Hoda). La premiazione si svolgerà infine con Valeria Fascione (assessore Startup – Innovazione e Internazionalizzazione Regione Campania), Luigi Bianco (Federmanager), Marina Ceravolo (Rai Pubblicità), Daniela D’Aloisi (Fub), Carlo Verna (presidente del Consiglio dell’Ordine nazionale dei giornalisti), Maria Pia Rossignaud (TuttiMedia/Media Duemila).



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