Pompei, Fonte Salutare: bocciato il progetto dei cittadini

Il parco della Fonte Salutare era un luogo stupendo, simbolico e di aggregazione, ma oggi purtroppo è in totale stato di abbandono

Gli attivisti del M5S Pompei esprimono un profondo rammarico ed un forte disagio per l’atteggiamento dell’amministrazione comunale pompeiana nei confronti della proposta progettuale del gruppo per la riqualificazione del parco della Fonte Salutare, bocciata perentoriamente. “Siamo stati dal sindaco – spiegano – ma già dopo due minuti avremmo potuto alzarci e andare via in quanto non c’era alcun interesse e apertura verso il nostro progetto. Presenti all’incontro anche un dirigente architetto e un consigliere comunale geometra che hanno dato l’impressione di voler minimizzare e quasi deridere la nostra idea”.

Il progetto di riqualificazione del parco della Fonte Salutare, finanziato con fondi regionali per circa 150mila euro lordi, riguarderà l’intera area e vede idee contrapposte tra l’amministrazione e gli attivisti del M5S che avevano anche lanciato una campagna social dalla pagina Facebook della senatrice pompeiana Virginia La Mura per raccogliere proposte dai cittadini, proposte giunte numerose, raccolte e portate al sindaco. “Ieri pomeriggio – spiega l’on. La Mura in un post dalla sua pagina Facebook – gli attivisti del M5S Pompei hanno incontrato il sindaco per presentare la nostra proposta di riqualificazione della Fonte Salutare. Come purtroppo era prevedibile, il Sindaco, con un architetto e un consigliere comunale geometra, hanno bocciato le nostre proposte in tutto e per tutto. Hanno, invece, mostrato il loro progetto per la Fonte Salutare che riguarda solo il ripristino dell’area e quindi della pavimentazione, dei cancelli, dell’impianto di irrigazione. Di fatto però quell’area viene considerata semplicemente come il giardino di palazzo De Fusco (di cui è previsto anche il rifacimento della facciata) e non come vero e proprio parco pubblico con potenzialità enormi per i cittadini”.

Il parco della Fonte Salutare era un luogo stupendo, simbolico e di aggregazione, ma oggi purtroppo è in totale stato di abbandono. La fonte erogava una meravigliosa acqua ferrosa acidula a ristoro di chiunque arrivasse nella zona moderna di Pompei, rappresentava il cuore pulsante della città e un’importante attrazione turistica. Tutto ciò fino a una ventina di anni fa, quando la fonte è stata chiusa per la contaminazione della falda, il parco è stato svuotato dei suoi simboli di aggregazione e man mano si è lasciato cadere in stato di profondo degrado.

Il diverbio tra M5S e Sindaco nasce proprio dal progetto di riqualificazione dell’area. Continua la senatrice La Mura nel post Facebook: “Le questioni sono due:

– innanzitutto le modalità di stesura dei progetti che ci differenzia di molto. Mentre noi infatti abbiamo raccolto le richieste dei pompeiani condividendo con loro l’intera fase di lavoro, i progetti dell’amministrazione pompeiana non li conosce nessuno, perché vengono sempre prodotti all’interno degli uffici comunali senza ascoltare le esigenze dei cittadini.

– inoltre la differenza tra i due progetti (il nostro e quello del sindaco) è rappresentativa della distanza che intercorre tra noi e loro. Noi abbiamo pensato a un parco per tutti, accessibile a tutti e all’interno del quale si potesse svolgere un gran numero di attività sportive e ricreative per bambini ma anche per adulti e anziani con particolare attenzione a diversamente abili e donne incinte. La nostra idea, con videosorveglianza e colonnine con pannelli solari per ricaricare i dispositivi elettronici, era pensata per chi in quel luogo storico volesse trascorrere il tempo interagendo con i propri concittadini offrendo loro servizi sperando di creare quel senso di comunità auspicabile in qualsiasi città. Avremo invece l’ennesimo giardino pubblico che in poco tempo tornerà ad essere trascurato e dove nessuno andrà perché non sa che farci. E tutto ciò senza che ci sia stato un confronto costruttivo con la cittadinanza sul progetto, nonostante si utilizzino circa 150mila euro di fondi regionali e quindi di tutti i cittadini”.

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