“Il giorno 11 ottobre i sindacati della funzione pubblica del Comune di Ercolano hanno proclamato uno sciopero per rivendicare il diritto al salario, la dignità del lavoro e dei lavoratori” – esordisce così a Ercolano il Territoriale della Cgil Davide Pastore.
Professionale, energico, decano nell’impegno in difesa della forza lavoro Pastore ha con fermezza dichiarato: “Ci scusiamo per il disagio apportato agli utenti ma, nonostante tutti gli sforzi profusi, da parte del sindacato, la proclamazione dello sciopero è stata inevitabile. Da tempo, ormai, i lavoratori del Comune di Ercolano vengono additati come fannulloni, gente che non vuole lavorare ed altro. Tutto questo è falso.
I lavoratori dell’Ente, per la cronica carenza organica, sono sottoposti a carichi di lavoro triplicati. L’organico dell’Ente dovrebbe avere circa 600 addetti, ad oggi ne conta meno di 280 e nel 2019 arriverà alla soglia dei 200. Non si bandiscono concorsi, almeno per il momento, in attesa di arrivare in prossimità della scadenza elettorale per finalizzare i bandi al consenso elettorale”.
Parole che suonano come macigni nei confronti del governo locale guidato dal sindaco Ciro Buonajuto. “Perché i Servizi non funzionano? – ha continuato il Territoriale della Cgil- Per la semplice ragione che i dirigenti del Comune, il cui reddito oscilla tra gli 80.000 ai 110.000 € all’anno, sono incapaci di pianificare e gestire dimostrando tutta la loro incongruenza. La politica, con l’alimentare il luogo comune dei “fannulloni” ha deciso di esternalizzare i servizi per creare livelli occupazionali nelle ditte che “vincono” gli affidamenti, per consolidare e creare livelli occupazionali protesi al consenso elettorale.
Basti vedere l’esternalizzazione dei tributi, del parcheggio degli scavi, delle strisce blu. Addirittura, è stato dato in affidamento anche il servizio delle buste paga. Ci aspettavamo un rinnovamento politico che costruisse le condizioni per creare lavoro, non finalizzato a dare il posto di lavoro per “onorare” le cambiali firmate in campagna elettorale e congegnare il futuro consenso elettorale al fine di continuare a gestire il potere”.
Non sono mancati riferimenti al rinnovamento tanto decantato dal primo cittadino Buonajuto: “Altro che rinnovamento – ha concluso Pastore – questa è restaurazione per riaffermare l’Ancien Regime. Il prezzo più alto lo pagano i giovani della nostra città che sono costretti ad emigrare in altre realtà o addirittura all’estereo. I lavoratori del Comune, che aderiranno allo sciopero, si scusano con i cittadini per i disservizi che si creeranno, ma sono stanchi di essere additati quali “fannulloni” e persone che non vogliono lavorare. Lo sciopero del giorno 11 ottobre ha soprattutto un obiettivo: rivendicare la dignità del Lavoro e la dignità del lavoratore per riformare una macchina amministrativa efficiente al servizio dei cittadini e della città e non di una politica protesa al lobbismo e agli interessi dei singoli e non della Collettività”.
Alfonso Maria Liguori