Stamattina presso la sede del CMO centro medico polispecialistico di Torre Annunziata, esempio di privato d’eccellenza in rapporti con la sanità pubblica attraverso convenzione con il Servizio Sanitario Regionale, si sono riuniti i 70 lavoratori a rischio licenziamento per il sequestro, da circa tre mesi, dello stabile della medicina nucleare per presunto abuso edilizio.
Per tale abuso ci sono otto indagati tra cui il titolare dell’azienda, l’amministratrice dell’ immobiliare proprietaria dello stabile, l’architetto ed alcuni tecnici della ditta che ha effettuato i lavori, il responsabile dell’ufficio tecnico comunale e i responsabili del Suap e del Demanio.
I lavoratori si sono dati appuntamento in assemblea generale per decidere se accettare o meno l’accordo quadro definito con l’azienda nei precedenti tavoli della trattativa. Presenti le sigle sindacali di Uil-Cisl-Ugl. Domani scadono i termini per la procedura del licenziamento collettivo e le parti sociali si incontreranno per definire se ci sono le condizioni per definire un accordo oppure no.
Difficile adesso fare un abbozzo sui termini della trattativa, questo perché la varietà di contratti tra tempo determinato e indeterminato prevedono regole e tutele differenti. Si cercherà di sicuro un’intesa sulla possibilità dell’allungamento dei termini di legge per il reinserimento in azienda, sull’integrazione della Naspi, su bonus e incentivi.
Le prossime ore saranno decisive per capire se le parti saranno vicine oppure il conflitto si inasprirà. Ma un dato è certo e cioè che l’area torrese, che sconta già un presente di disoccupazione e povertà in linea con i parametri negativi di tutto il sud , si arricchirà fra pochi giorni di una nuova schiera di precari.
VIAN