Torre Annunziata: CMO, i 70 lavoratori licenziati continuano a chiedere soluzioni immediate

Continua la mobilitazione del Comitato art.32, che rappresenta la maggior parte dei 70 lavoratori licenziati dall’azienda e spinti in un battibaleno in un presente di precarietà assoluta

Nel complicato intreccio sulla vicenda CMO che vede implicati azienda ed istituzioni comunali, con un ruolo determinante svolto dalla Procura di Torre Annunziata che è intervenuta tra le parti in modo deciso inquisendo otto persone per abuso edilizio ed altri reati connessi, gli unici fatti certi sono il sequestro dello stabile della Medicina Nucleare di via Roma, con l’annesso blocco dell’erogazione del servizio, ed il licenziamento di 70 lavoratori.

Dopo l’occupazione del comune e l’incontro col sindaco a cui i lavoratori chiedevano risposte in merito alle richieste dell’azienda sia sul vizio di forma nell’acquisizione dello stabile al patrimonio comunale sia sulla fattibilità di trasferire l’intero servizio di medicina nucleare in un altro stabile, è arrivata perentoria solo una nota dell’Ente che sottolinea non doversi rendere il parere richiesto sulla concessione in sanatoria perché il comune ha già svolto l’attività di verifica di conformità urbanistica.

Quindi senza permesso di costruire in sanatoria svaniscono per ora tutte le speranze legate alla possibilità di utilizzo della vecchia struttura. Sul vizio di forma le parole espresse dal sindaco Ascione  fanno intendere che ci sarà un parere negativo. L’unica strada al momento percorribile sembra essere l’avvio delle procedure per il trasferimento del reparto in un nuovo stabile, con tutte le lungaggini burocratiche che ne conseguono. Ed il tempo, si sa, è tiranno. Infatti fra tre mesi scadranno i termini per l’accreditamento al Servizio Sanitario Nazionale con grave scompenso economico per i pazienti e per l’azienda che per molto tempo ancora potrebbe vedersi ridurre drasticamente l’utenza e quindi il profitto.

Intanto continua la mobilitazione del Comitato art.32, che rappresenta la maggior parte dei 70 lavoratori licenziati dall’azienda e spinti in un battibaleno in un presente di precarietà assoluta. Sono già stati concordati, per le prossime settimane, incontri con i vertici dell’AsL Na3, precisamente con il direttore generale Antonietta Costantini, con il governatore della regione De Luca e con il sindaco della città metropolitana de Magistris.

Si sta cercando poi di costruire una manifestazione cittadina che dia sfogo al dramma sociale che le risorse umane espulse dal luogo di lavoro stanno vivendo e dia corpo alla solidarietà espressa dalla società civile, imponente a guardare la pagina facebook del comitato, ed alle recriminazioni per il disagio ricevuto dai pazienti che non hanno più un punto di riferimento per le loro cure.

VIAN

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