Il Gazzettino vesuviano | IGV

Al Museo Archeologico di Napoli la mostra “Hercules alla guerra” allestita da Giovanni Lembo

Tra le tante iniziative messe in campo nell’anno in cui ricorre il settantacinquesimo anniversario del settantacinquesimo anniversario delle Quattro Giornate di Napoli, al Museo Archeologico di Napoli è possibile visitare un’interessante mostra fotografica allestita da Giovanni Lembo dal titolo “Hercules alla guerra”. Uno spaccato degli eventi che accaddero nel capoluogo campano tra il 28 settembre e il 1 ottobre 1943 quando un’insurrezione popolare contribuì in maniera determinante alla liberazione della città dal giogo nazifascista. Un omaggio ai fotografi napoletani che documentarono le Quattro giornate di Napoli. Un viaggio nella Napoli martoriata dai bombardamenti. Il racconto avviene oltre che con le testimonianze fotografiche anche con documenti d’archivio, ma, soprattutto, dai volti dei personaggi che furono le anime di quelle lotte.




Accanto a quelle dei grandi eroi della tradizione classica, ecco le figure di uomini, donne e bambini, che combatterono con slancio e grande coraggio la propria battaglia in nome della libertà. Le foto, raccolte in 130 pannelli, rappresentano solo una piccola parte dello sterminato archivio del collezionista napoletano. All’inaugurazione ha partecipato il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, il Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco della Campania, Giovanni Nanni, del presidente provinciale di A.N.P.I. Antonio Amoretti e del Direttore del Mann Paolo Giulierini. Tra le foto più interessanti quelle che documentano l’episodio dell’esplosione della Nave Caterina Costa, una motonave da carico italiana ancorata nel porto di Napoli, carica di carburante, munizioni, esplosivi e carri armati, protagonista di uno dei peggiori incidenti della seconda guerra mondiale. Il 28 marzo 1943 saltò in aria a causa di un incendio che non venne (o non volle essere) domato provocando, oltre a danni ingenti, la morte di 549 persone e oltre tremila feriti. Oppure le quattro lettere inedite di Suzette Tartarone, nota anche come la Anna Frank napoletana che hanno riportato alla luce la drammatica storia di deportazione della ragazza. Anche se per lei il destino fu meno crudele.




Una mostra dal grande valore storico, ma anche un monito affinché quelle tragedie non si abbiano più a ripetere. “Ringrazio il direttore del museo Paolo Giulierini ed i suoi collaboratori” dice Giovanni Lembo. “Sono ovviamente felice e orgoglioso di esporre parte della mia collezione in un luogo così prestigioso come il Museo Archeologico di Napoli. Spero che la mostra contribuisca a tenere viva la memoria. Perché quella tragedia non si ripeta più”. La mostra sarà in esposizione fino al 31 gennaio 2019.

Luigi Mannini

Exit mobile version