Un Bonisoli entusiasta, quello che stamattina ha rivisitato gli scavi della Regio V di Pompei accompagnato dal direttore del Parco archeologico di Pompei, Massimo Osanna.
«Sono felice di essere qui oggi – ha detto il ministro – perché mi piace l’archeologia e mi piace Pompei. Questo è anche un momento di orgoglio perché quello che accade qui mostra al mondo quella che è una eccellenza invidiabile. Non dimentichiamo che solo qualche anno fa si parlava di questa città con altri accenti. I crolli a Pompei vengono raccontati in tutto il mondo e mi piacerebbe che venisse raccontata anche l’altra faccia della medaglia».
Altro elemento che ha fatto inorgoglire l’inquilino di via del Collegio Romano, è stato, oltre agli stupendi affreschi della Casa del Giardino e ai mosaici trovati nella Casa di Giove, il rinvenimento di quella scritta che posticipa di due mesi la data effettiva dell’eruzione, così come in effetti avevano ipotizzato altri studiosi, già da diversi anni, basandosi su dati di fatto quali rinvenimenti di monete, frutta di stagione (melograni) e bracieri ritrovati ancora con resti carbonizzati al loro interno.
Dunque, secondo la scritta rinvenuta su un muro della Casa con il Giardino, l’eruzione del Vesuvio andrebbe spostata al 24 ottobre del 79 dopo Cristo e non andrebbe più considerata quella del 24 agosto dello stesso anno. «Le scoperte che si stanno facendo a Pompei – ha ripreso il ministro assieme al direttore del parco archeologico, Massimo Osanna – ci consentono anche di capire come vivevano in una città romana di 2000 anni fa».
Bonisoli ha anche annunciato l’avvio tra qualche settimana del progetto sulla Buffer zone (ovvero sulla rinascita delle cittadine che fanno da corona a Pompei e che sono in possesso di beni culturali importanti per il loro valore storico e scientifico). Un grosso investimento di risorse, circa 18 milioni di euro arrivati dall’Ue con il Gpp, per rendere tutta l’area che gravita attorno a Pompei un qualcosa di vivo che possa generare lavoro, crescita economica elevare l’area del territorio.
Come verrà fatto? «Attraverso una serie di progetti- ha detto Bonisoli – abbiamo già dei cantieri, dei progetti programmati, li analizzeremo, cercheremo di identificare quelli prioritari, quelli che ci danno maggiore possibilità di avere visione integrata del territorio». Insomma arriva l’opportunità di ridisegnare tutta la zona che va da Napoli a Pompei e alla penisola sorrentina in maniera organica recuperando anni di sofferenza strutturale e civile. «Dobbiamo pensare in grande – ha ripreso il ministro – Tutti questi comuni saranno visti in maniera innovativa. Pompei sarà un grande polo attrattivo dal punto di vista turistico. È una risorsa. ma l’ambizione è quella di non avere solo Pompei ma un intero territorio che migliori nella viabilità, nel turismo e in un indotto capace di fa rifiorire tutta l’area».
Bianca Di Massa