Nel panorama economico attuale sta capitando qualcosa per molti inspiegabile: nonostante un’impennata decisa e preoccupante dello spread Btp-Bund, i tassi dei mutui e dei prestiti continuano a restare ai minimi storici e non è mai stato conveniente come adesso comprare casa tramite un finanziamento ipotecario e richiedere liquidità per ristrutturare casa o comprare un’automobile nuova. Anzi, non solo i tassi sono ai minimi storici, ma anche gli istituti di credito sono scesi in campo agguerriti per conquistare più clienti possibili con pacchetti finanziari davvero appetibili, ricchi di sconti e promozioni, come il sollevare il cliente dal pagamento dell’assicurazione mutuo obbligatoria, che resta a carico della banca, o come l’accollo delle spese di istruttoria, nella maggior parte dei casi, tanto per fare i due esempi più frequenti; non c’è che dire: la corsa all’ultimo mutuo ha innescato una sorta di frenesia che ha colpito tutti e stipulare un mutuo, o ricontrattarlo, è diventato un must do generalizzato.
Come è possibile ciò? Perché i tassi non sono volati alle stelle non appena lo spread ha cominciato pericolosamente a salire? Forse merita ricordare che il differenziale tra Btp e Bund è passato dai 137 punti percentuali di febbraio agli oltre 340 di questi giorni, per dare la misura della diminuita fiducia della UE nei nostri riguardi.
La spiegazione sta nel fatto che non esiste una correlazione diretta tra il tanto temuto spread e i tassi di interesse che vengono applicati ai prestiti e ai mutui; anzi, sembra quasi vi sia una sorta di inspiegabile relazione matematica inversa che lega il primo ai secondi. A dire il vero non è proprio così ed occorre fare un’analisi più approfondita e, soprattutto, a lungo respiro, onde evitare di ritrovarsi poi in una situazione spiacevole.
La verità è che i tassi attualmente in essere sono applicati sullo spread semestrale europeo e sono ancora calcolati sui valori precedenti. Ovviamente se lo spread dovesse continuare a mantenersi sopra il rischioso limite dei 300, è da aspettarsi un rialzo, anche deciso, dei tassi dall’anno prossimo, anche se sono molti gli economisti che rassicurano sul fatto che fino ad autunno del 2019 si può stare tranquilli.
Sottolineiamo che i mutui già stipulati, stiamo principalmente parlando di quelli a tasso fisso, non subiranno comunque nessuna variazione e quindi quei cittadini che hanno un contratto in essere di questo tipo possono stare tranquilli.
La prosecuzione di questo periodo di incertezza con spread oltre il limite potrebbe invece influenzare i tassi dei mutui futuri perché le banche potrebbero far ricadere sui clienti i maggiori costi derivanti dall’acquisto do denaro sui mercati internazionali.
In questo mare di condizionali e ipotesi l’unica cosa che appare certa è che ci troviamo in un contesto economico favorevole per acquistare liquidità da spendere in investimenti, siano essi mobiliari o immobiliari, e chi se lo può permettere è bene che si muova, dirigendosi, magari, verso un più sicuro tasso fisso, soprattutto se si trova a dover firmare un contratto di media-lunga durata, perché è l’unico che permette di congelare la rata per sempre.