“È vero, avevo dichiarato di assumere una posizione distante da ogni discussione, un ruolo marginale, per evitare strumentalizzazioni di sorta. Non posso, però, nascondere la mia profonda indignazione per la violenza del linguaggio di alcuni (tra cui qualche presunto e lontano parente) che professandosi di centrodestra si ergono a moralizzatori di turno, capaci addirittura di stabilire se o con quale parte di Forza Italia bisogna allearsi. Sono gli stessi che non hanno provato vergogna a fare campagna elettorale nel 2013 al fianco della sinistra pur di massacrare quella maggioranza guidata da Aliberti di cui pure avevano fatto parte, ricoprendo ruoli significativi dal 2008”.
“Forza Italia – continua – può e deve camminare a testa alta, perché è composta da una classe dirigente che continua ad essere nei cuori di tanti elettori, che hanno apprezzato il modo con cui si è amministrato in questi anni. A Scafati, Forza Italia, ha capacità di governo ed è legittimata ad esprimere un proprio candidato sindaco insieme a quei partiti e movimenti civici che hanno sempre dimostrato di lavorare nell’interesse della città e non certamente con quella parte di Fratelli d’Italia che continua a parlare lo stesso linguaggio della parte più violenta della sinistra scafatese”.
“Al garantismo a cui dicono di far riferimento sul piano nazionale – conclude Paolino – hanno sostituito il peggiore giustizialismo della storia di questa città. Quello che condanna, che giudica senza sentenze. A queste condizioni meglio evitare anche rapporti formali, perché ci sono momenti della vita in cui i rapporti umani valgono più di quelli politici”.