La notizia che ha caratterizzato la vita politica vollese nella giornata di ieri è stata la dichiarazione di indipendenza dai rispettivi gruppi di appartenenza dei due consiglieri comunali Ciro Scognamiglio (ex Intesa per Volla) e Giuseppe Russo (ex Orgoglio Campano).
A ritornare sull’argomento, ribadendo allo stesso momento la propria appartenenza, ferma e senza alcuna titubanza allo schieramento di maggioranza del sindaco Pasquale Di Marzo, il consigliere Giuseppe Russo che appunto, proprio nel corso del consiglio comunale di ieri ha dichiarato l’abbandono del gruppo che lo ha visto eletto nell’assise cittadina.
Russo ha voluto contattare il nostro giornale e ha deciso di rendere pubblica la propria dichiarazione in consiglio comunale, il testo della quale riportiamo integralmente di seguito:
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Cari, colleghi consiglieri, assessori, presidente, sindaco, la mia irrevocabile, perché a questo punto è irrevocabile, decisione che a breve comunicherò, trova fondamento in un principio che a me Giuseppe Russo sta molto a cuore, ed è di cosi semplice ed elementare comprensione, che non capisco ancora oggi come sia stato possibile che il Gruppo nelle cui fila sono stato eletto “Orgoglio Campano”…beh, forse ho usato un termine troppo forte: “Gruppo”. Dicevo, non capisco come qualcuno abbia omesso di pensare o considerare la parola “condivisione” e “confronto” e volutamente l’abbia sostituita con “imposizione”.
Oggi viviamo in uno stato di democrazia, e le scelte del “Gruppo”, giuste o sbagliate, belle o brutte, popolari o impopolari, opportune o meno, vanno valutate, discusse, argomentate e, possibilmente, condivise, ma sicuramente non imposte.
Potrei elencare una marea di reiterati tentativi per non dire umilanti sottomissioni al fine di elemosinare un incontro, un colloquio, una riunione: mai concesso (solo scuse becere per sottrarsi al confronto).
In questo periodo non c’è mai stato un incontro fra tutti i componenti del Gruppo. Capisco che riunire tutti sarebbe stato “difficile”, ovviamente è questa mia una affermazione ironica, ma i diretti interessati cioè coloro che hanno contribuito al risultato elettorale, beh, credo che almeno quelli, andavano coinvolti, considerati. Andavano coinvolti in un Confronto Democratico per la programmazione politica, per le scelte politiche, per le responsabilità pre elettorali assunte.
Il 10 giugno 2018 dalle urne è emerso che circa 250 cittadini vollesi hanno espresso la loro preferenza nei miei confronti (senza alcuna promessa in cambio se non quella di realizzare l’interesse comune) e questo è un dato inconfutabile e indiscutibile. Ma quello che questo dato in termini assoluti non dice è che il sottoscritto, insieme ad altre persone a me vicine, si è adoperato per la costruzione di un gruppo di onorabili persone del territorio che condividessero un interesse comune verso il territorio e che come me condividessero l’azione e i principi politici del programma del nostro ora primo cittadino Pasquale Di Marzo. Mettendo in secondo piano gli interessi personali rispetto a quelli del nostro paese.
Questo con il rischio di compromettere quel dato numerico di preferenza che mi avrebbe potuto portare ad una debacle elettorale, chiedendo la partecipazone/candidatura di terze persone anziché un sostegno alla mia persona. E ancora per il rispetto degli altri competitor del mio gruppo non ho voluto accordarmi con nessun altra candidata per il cosiddetto ticket.
Carissimi, dopo il 10 giugno il gruppo dei 16 più il resto delle persone che hanno collaborato con noi, non è più esistito. Come me il resto, o per meglio dire, la maggioranza dei partecipanti non è stata più coinvolta in nessuna attività volta la confronto dell’agire politico. Indifferenza Totale.
Io consigliere eletto ho preso parte ad un’unica riunione tenutasi il 19 luglio (giorno stesso della comunicazione delle cariche assessoriali) riunione da me tanto elemosinata, ma solo in ultim’ora concessa suggerendo anche le modalità di svolgimento: verbalizziamo, almeno farò finta di aver preso parte al confronto decisionale volto all’individuazione della figura del “nostro assessore”. Cosi fu 2 su 3, tutto già deciso: Russo in minoranza.
Io in quella occasione non mi sono sottratto al ruolo che ricoprivo, ho partecipato a quella farsa ho fatto il mio nome (Luigi Borrelli, primo non eletto della lista) e mi sono rimesso alla volontà della maggioranza. Ecco almeno così si potrà dire che c’è stata parvenza di democrazia decisionale.
- Ancora, il mio gruppo (o chi ne esercita la rappresentanza) imponeva la sua volontà scegliendo cariche (cambiando quando lui stesso aveva deciso in barba alla consultazione e condivisione) un minuto prima del primo consiglio comunale. (Nomina Capogruppo)
- Ancora il mio gruppo (o chi ne esercita la rappresentanza) imponeva il mio nominativo quale componente delle commissioni che oggi ricopro senza nemmeno avere il buon senso di chiedere al diretto interessato un suo parere, che al di là delle esistenti competenze professionali di Dottore Commercialista e Revisore Contabile, avrei magari potuto avere altre velleità o interessi. Magari alla fine avrei fatto prevalere il senso del dovere e mi sarei proposto per le stesse commissioni a me più congeniali e saremmo arrivati ed una analoga conclusione che è ben diversa dal ritrovare il proprio nome all’interno di uno schema già definito e chiuso. Anzi colgo l’occasione per affermare che laddove chi di dovere avanzasse richiesta di paternità del posto da me occupato nelle commissioni potrei anche vagliare la possibilità di dimettermi dalle stesse.
Ecco colleghi, per quanto fatto a favore della causa Orgoglio Campano non mi aspettavo nessun plauso nessun premio e nemmeno quello di consolazione! Ma esigevo ed esigo Rispetto.
Rispetto prima della mia persona e poi Politico per quanto speso a favore della lista dei candidati della stessa e per quanti mi hanno Votato.
Non avrei imposto la mia volontà nelle scelte o nelle decisioni, ma avrei voluto che fossero coinvolti tutti coloro che avevano partecipato alla causa Orgoglio Campano, ed in modo democratico discutendo, confrontandosi , argomentando le decisioni del caso. ma sicuramente non imponendolo.
La scelta di candidarmi e metterci la faccia in prima persona è stata mossa dal senso di appartenenza al mio territorio, dalla voglia di Risollevare le sorti del mio paese che verte in uno stato di abbandono cronico che lo vede investito da una paralisi totale.
Il mio impegno era e sarà quello di battermi solo ed esclusivamente per questo, dare a Volla il suo antico splendore creando le basi per uno sviluppo sostenibile del mio territorio.
Ritengo pertanto di fare formale richiesta di dichiarazione di indipendenza in osservanza all’ART 6 comma 3 del regolamento sul consiglio comunale, che in breve sostanza delinea le situazioni di scissione dal gruppo a cui si apparteneva. Per cui fuoriesco dal gruppo “Orgoglio Campano per Volla” e mi dichiaro indipendente.
Voglio precisare che questa mia scelta non vuole essere un atto di sfiducia al primo cittadino o alla sua amministrazione, ne questa mia scelta va intesa come contrapposizione a questa maggioranza anzi, sono stato eletto in questa maggioranza per farne parte ed è questo quello che continuerò a fare ed essere un consigliere di maggioranza, libero di operare e valutare nella massima trasparenza e condivisione, ribadisco condivisione e ancora condivisione ciò che è meglio e opportuno per il bene dei miei concittadini. I cittadini vollesi