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Torre Annunziata: lavoratori CMO irrompono in consiglio comunale

Una delegazione di circa 50 lavoratori della Medicina Nucleare del CMO di Torre Annunziata ieri mattina si è presentata al consiglio comunale per esternare il suo malcontento in merito alla gestione della vicenda da parte degli organismi politici della città.

Il portavoce del Comitato Art.32, a cui aderiscono quasi tutti i settanta esodati dopo la chiusura del servizio sanitario, ha cominciato col ricordare che il pronunciamento del TAR che annulla l’ordinanza dell’ente in merito all’acquisizione a patrimonio dell’immobile sequestrato dalla Procura per abuso edilizio getta un discredito ancora più grande sull’operato dell’amministrazione torrese.

La classe dirigente viene accusata di superficialità e immobilismo, di aver fatto scelte affrettate, spesso sbagliate, che non hanno tenuto minimamente conto del dramma sociale vissuto da chi di li a poco avrebbe perso il posto di lavoro. Eppure, secondo il Comitato, la politica locale ha un bel riempirsi la bocca con parole come sviluppo e crescita in ogni occasione, parole che si rivelano vuote dato che non c’è traccia di un impegno concreto per gestire l’ennesima grave crisi occupazionale che ferisce la città.

Anzi, l’operato dei governanti viene contestato perché gli atti prodotti e messi in campo sulla vicenda hanno agevolato addirittura l’acuirsi della crisi e preparato il terreno per gli esuberi, mentre niente è stato pensato per tutelare settanta risorse umane che fino a qualche mese prima erano impegnate ad erogare un servizio sanitario di eccellenza nazionale.

Dopo le esternazioni i lavoratori hanno lasciato l’aula riproponendosi di intervenire nei prossimi giorni con nuove iniziative in città. La sala del consiglio è rimasta invece vuota, con i rappresentanti di maggioranza ed opposizione che cercavano di trovare una quadra, un modus operandi idoneo alla gestione di una vertenza complicata ma che riguarda il presente ed il futuro economico della comunità.

Vian

 

 

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