“L’ex dirigente, ora assessore, – spiega ancora il leader di Forza Italia a Palazzo Baronale – sta facendo fare lavori di piccola entità anche se necessari, prendendo soldi dai 450mila euro che erano stati stanziati dalla passata amministrazione per un opera fondamentale, che è quella della messa in sicurezza di almeno uno dei due ponti di via Litoranea, che ancora oggi, visti i continui allagamenti, sono un costante pericolo per l’incolumità delle persone. Voglia il Signore che l’assessore Sannino e il sindaco Palomba non si portino sulle loro coscienze qualche tragedia enorme.
Tutto nasce dalla difesa poco convincente di Sannino nell’ultimo consiglio comunale sulla questione ‘rappezzi’ in via Roma – in riferimento al manto d’asfalto applicato su un tratto di via Roma, che ricordiamo essere basolato: “Quello dei ‘rappezzi’ d’asfalto è un vizio che Sannino si porta dietro da quando faceva il dirigente comunale”, puntualizza Mele – e dalla richiesta del consigliere di maggioranza Iolanda Mennella di far diventare pubblica via Matteotti, la strada in cui abita, per poter usufruire così di lavori di illuminazione ed altro a spese del Comune – “Se non è conflitto d’interessi questo, diciamo che gli somiglia parecchio. Si poteva iniziare da altre strade private ad uso pubblico, come via Molise e via Abruzzo, ma in spregio al buon senso ed all’interesse generale si è scelto diversamente”, chiosa Luigi Mele -.
Tornando all’attuale assessore ai Lavori pubblici, l’ex candidato sindaco del centrodestra Mele dice: “Sannino oggi oltre ad essere assessore continua ‘abusivamente’ a fare il dirigente del Comune, occupando ancora l’ufficio dirigenziale di quando era dipendente comunale, lo stesso ufficio da dove sono sorti i sui problemi con la Giustizia e per cui è indagato dalla magistratura; continuando, così, come si è visto anche dalle variazioni di bilancio con i suoi continui stratagemmi – spacchettando lavori al di sotto della cifra dei 40mila euro, in modo da aggirare la norma che vuole l’affido dei lavori tramite gara pubblica – a fare il bello e cattivo tempo, in linea ai 40 anni in cui è stato dipendente comunale”, conclude arcigno Mele.