Uno spettacolo di cui è autore e regista Alessandro Gassmann, la traduzione e l’adattamento sono di Enrico Ianniello. La messinscena è sulla scia del successo precedente di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”.
Il lavoro è ispirato al film omonimo di Elia Kazan (1954), interpretato da Marlon Brando. Solo che l’ambientazione è cambiata ed è quella della Napoli degli anni 80, tra la paura del terremoto e le vicende di .Cutolo
L’autore procede nel racconto scenico su un argomento in cui cerca una difficile libertà da conquistare e ricostruisce il clima degli anni 80, riportando lo spettatore alla vita del porto di quei tempi. “E’ una tematica che mi coinvolge, dice Gassmann, per cui ho ricostruito la vita del porto, quella degli operai e dei loro aguzzini, attaccandomi ai suoni, ai rumori, ai profumi ed alla lingua di questa città”.
L’adattatore del testo, dice che il porto era sempre di più al centro di interessi diversi e, al tempo la criminalità stava cambiando. Lo spettacolo, che è coprodotto dalla Fondazione Teatro di Napoli, dal Teatro Bellini e dal Teatro Stabile di Catania, stando alla presentazione, dovrebbe essere una messinscena interessante, sta alla platea tributare un altro successo.
Federico Orsini