Ed alla fine la curva e la tribuna onorano gli avversari con scroscianti applausi, non polemici, ma di rispetto per la bella gara disputata e vinta con merito.
Peccato, dalla curva all’inizio una bella coreografia e poi il solito continuum degli ultras anche sotto il 2 a 0, non finirò mai di stupirmi davanti a questi ragazzi.
Era una bella serata, quella di sabato sera, nè fredda nè calda, il Giraud con le sue poche migliaia di presenze, si apprestava a vivere la sua giornata, pardon, serata di vittoria, ma… Eccolo il “ma”, esso rappresenta la domanda che parecchi ci poniamo: dove stava il Savoia?
Certamente, il Cerignola (nella foto Mister Bitetto del Cerignola) è una squadra tosta e preparata per un campionato di vertice, ha delle ripartenze incredibili, ma, di nuovo il ma, mancava chi contrastasse la forza dei pugliesi.
I bianchi, con tutte le attenuanti delle assenze, sono apparsi slegati, squadra lunga, che si affidava ai lanci spesso imprecisi, contrasti a centrocampo, talvolta vinti ma in maggioranza persi. Insomma la brutta copia del Savoia che forse aveva ancora in corpo la delusione dell’incontro con Croce di Novara, pardon, col Taranto.
Certo qualcuno era al 50%, certo qualcuno era squalificato, certo qualcuno non era in condizione e allora ti vengono dubbi a non finire. Non si deve cercare il colpevole, che in questi casi è l’allenatore, ma si dovrebbe ripensare al modo in cui è stato fatto l’organico, forse si è esagerato nella ricerca della quadratura di bilancio, forse si è badato più al risparmio, ma di certo qualche elemento non sta bene con la maglia bianca.
Ora torniamo con i piedi per terra, dobbiamo salvarci per non ritornare nell’inferno dell’eccellenza, quindi chi ha le redini in mano, veda dove e come può rimettere in carreggiata questo carro, al momento un po’ sbandato. Scusatemi se dico sempre ciò che penso, ma vorrei tanto scrivere solo di vittorie, belle reti e bel gioco a gogò, però… Savoia 0 Cerignola 2… aggiate pacienza.
Ernesto Limito