Il Gazzettino vesuviano | IGV

Il mercato del sesso a pagamento a Napoli e in provincia affare colossale per il crimine organizzato

Il mercato del sesso a pagamento a Napoli e in provincia resterebbe un affare colossale per il crimine organizzato. Massima offerta con pacchetti speciali riservati a clienti facoltosi e concorrenza a tutto campo delle “professioniste” orientali. Un fenomeno talmente diffuso a Napoli e nel vesuviano da passare quasi inosservato. Esisterebbe un vero e proprio tariffario del sesso: dal semplice massaggio erotico praticato da giovanissime cinesi nei tanti centri benessere sparsi sul territorio alla performance di più ore (e magari più componenti) che può sfiorare anche i 1000 euro. Tra i principali frequentatori delle “donnine allegre” insospettabili professionisti, imprenditori e politici del vesuviano: case d’appuntamenti, abilmente spacciate per centri massaggi e pubblicizzate su siti specializzati, sarebbero situate in comunità come Ercolano, Pompei , Terzigno , Castellammare di Stabia.




Un particolare che potrebbe non essere sfuggito agli investigatori che mantengono il livello di guardia sempre alto nei confronti dell’universo malavitoso che ruoterebbe intorno alla prostituzione. In più occasioni gli incontri con i clienti sarebbero conditi dall’uso di stupefacenti, per lo più cocaina : un dato che rafforzerebbe i legami stretti tra le professioniste del sesso ed il sistema. Una precisazione doverosa per chi confonde la prostituzione legalizzata in alcuni paesi anche europei con lo squallido mercato umano di cui narriamo che porta enormi proventi nelle casse della camorra. Si parlerebbe di oltre 90 alcove disseminate tra Napoli e l’hinterland ,gestite da napoletani e stranieri in ogni caso legati al crimine organizzato. Secondo alcune indiscrezioni proprio alle falde del Vesuvio sarebbe aumentato il numero di prostitute studentesse appena maggiorenni. Matricole universitarie che per potersi permettere abiti graffati e cellulare alla moda incontrerebbero in squallidi alberghetti noti commercianti, professionisti d’età e persino appartenenti al clero.




Per comprendere la portata di un fenomeno forse sottovalutato dalle istituzioni non mancano esempi eclatanti proprio a Napoli : prostitute di colore all’imbrunire esercitano indisturbate in uno spiazzo situato proprio di fronte al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo sito in via Terracina. Alcune fonti vicine alle forze dell’ordine racconterebbero di indagini che avrebbero evidenziato come in alcuni casi a spingere le ragazze alla prostituzione siano le stesse mamme e di come in altri le famiglie sembrino incredibilmente non chiedersi come faccia una studentessa 18enne a mantenere un tenore di vita così elevato. Della serie: tanto, troppo sesso a pagamento sotto gli occhi di istituzioni forse prese da altre priorità per dar peso alla cosa.

Alfonso Maria Liguori



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