Eccezionale intervento chirurgico su paziente novantenne all’ospedale di Battipaglia

Uno degli interventi più complessi della chirurgia oncologica addominale, vale a dire l’asportazione totale dello stomaco e della parte terminale dell’esofago

La scorsa settimana, presso l’Asl Salerno, l’équipe di Chirurgia Generale dell’Ospedale “S. Maria della Speranza” di Battipaglia, diretta dal dott. Francesco La Rocca, ha eseguito su un paziente di 90 anni uno degli interventi più complessi della chirurgia oncologica addominale, vale a dire l’asportazione totale dello stomaco e della parte terminale dell’esofago.

Il paziente, che aveva ripreso la normale alimentazione già da qualche giorno, è stato dimesso il 12 novembre scorso, a 9 giorni dall’intervento chirurgico, in ottime condizioni generali.

L’anziano era affetto da un adenocarcinoma che aveva invaso la porzione terminale dell’esofago e la parte alta dello stomaco, determinando una stenosi quasi totale del lume esofageo e una grave forma di anemia che avrebbe certamente comportato conseguenze infauste in un breve lasso di tempo. Proprio a causa della grave anemia il paziente era stato ricoverato nel reparto di Medicina Interna diretto dal dott. Di Cunzolo e sottoposto ad una TC total-body dai colleghi radiologi coordinati dal dott. Mondillo.

Al paziente è stato proposto l’intervento chirurgico dopo aver escluso con i colleghi gastroenterologi Palumbo e Sabarese la possibilità di eseguire terapie alternative endoscopiche, dopo un’attentissima valutazione anestesiologica da parte del team diretto dal dott. Fernando Chiumiento e dopo aver informato e condiviso con il paziente e i familiari i rischi legati ad una procedura chirurgica altamente demolitiva.

La procedura chirurgica, grazie alla fondamentale collaborazione del team infermieristico di sala operatoria coordinato da Sergio Forlenza, è stata effettuata con un approccio mini-invasivo videolaparoscopico per verificare preliminarmente la effettiva resecabilità della neoplasia ed escludere la presenza di metastasi a distanza che avrebbero controindicato la prosecuzione dell’intervento.

Durante la fase videolaparoscopica è stata utilizzata una metodica innovativa particolarmente utile in chirurgia oncologica quale la fluorescenza, che consente una migliore visualizzazione oltre che della vascolarizzazione anche dell’infiltrazione linfonodale.

Il paziente, dopo una breve degenza in terapia intensiva post-operatoria, è stato affidato alle cure del team infermieristico del reparto di Chirurgia Generale coordinato dalla Capo-Sala Nina Martinangelo.

Questo eccezionale risultato è certamente frutto della collaborazione multidisciplinare e dell’impegno delle varie figure professionali coinvolte nel processo assistenziale e crediamo possa essere annoverato come un esempio di Buona Sanità auspicabile e possibile al Sud e in Campania.

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