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Il premier Conte nella ‘terra dei fuochi’

La questione ambientale in Campania diventa nuovamente luogo del contendere delle forze politiche. E se in questi giorni alla ribalta c’è stato il confronto a distanza tra i due vicepremier del governo giallo-verde in carica, Salvini e Di Maio, sulla questione inceneritori si oppure no, tra i due si inserisce il primo ministro Conte che prova a mediare e cercare una quadra tra la prospettiva inceneritorista lombarda e la visione green (seppure molto soft) dei grillini.

La realtà intanto ci parla dell’ennesima crisi alle porte in regione: caos a Torre del Greco con cumuli di rifiuti dati alle fiamme, l’inceneritore (quello attivo) di Acerra che malfunziona da anni, gli stir regionali quasi tutti fuori uso perché negli scorsi mesi e giorni (ultimo quello di Santa Maria Capua Vetere) sotto attacco incendiario, depositi di ecoballe che bruciano un giorno si l’altro pure insieme a discariche speciali, impianti di compostaggio fantasma e una raccolta differenziata che pare essere buona solo sulla carta e in quanto a percentuali ma nulla ridà ai cittadini in termini di benefit o premialità. Insomma un piano regionale già fortemente criticabile si ritrova a fare i conti con la fragilità del suo concreto impiantistico e infrastrutturale.

Domani, dunque, il premier Conte sarà a Caserta con gran parte dell’esecutivo per la firma di un protocollo d’intesa sull’emergenza dei roghi tossici nella ‘terra dei fuochi’. Che poi questa ‘terra’ circoscritta così, dato il diffuso e costante bruciare di rifiuti su tutto il territorio campano (e non solo), lascia trasparire un approccio minimale, ad effetto, spot.

La ‘terra dei fuochi’ è ovunque bruci qualcosa che avvelena aria, suolo ed abitanti. Andrebbe, quindi, sprovincializzata quest’etichetta. Sennò potrebbe rivelarsi l’ulteriore tassello di quell’imbroglio ecologico, buono per i profitti ma non per la salvaguardia della sfera vitale, che da sempre le comunità, le resistenze ambientali, le lotte territoriali denunciano. Come lo denunceranno di nuovo domani sotto la prefettura di Caserta alle ore 16, affinchè le loro critiche, le loro battaglie, le loro alternative non vengano sottaciute, non considerate, vilipese.

vian

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