Il clan Gionta di Torre Annunziata avrebbe il controllo dello spaccio di stupefacenti anche in alcune zone del basso Lazio. Gli ultimi arresti compiuti dalle forze dell’ordine nei confronti di corrieri riconducibili ai “valentini” confermerebbero l’ipotesi investigativa che vorrebbe il sodalizio criminale oplontino non solo alleato con potenti gruppi del vesuviano e di Napoli ma anche operativo su mercati esterni, anche internazionali, grazie ad un’articolata rete di fiancheggiatori e prestanome abilmente tessuta negli anni. Fondatore dell’omonimo clan Valentino Gionta, il super boss, mai pentito, detenuto dal 2007 nel carcere di Novara al 41 bis. Nonostante la condanna e il fascicolo giudiziario che recita “fine pena mai” Valentino Gionta resterebbe il leader assoluto sotto il profilo criminale di Torre Annunziata.



Un particolare da non sottovalutare nel rispetto delle tante persone oneste che animano da sempre una città ricca di storia e cultura, un monito a non abbassare la guardia nei confronti degli storici sodalizi criminali vesuviani dalla capacità rigenerativa impressionante. Grande alleato dei Nuvoletta di Marano, Gionta è cresciuto alla corte di un altro padrino di camorra, Michele Zaza, zio dei potenti Mazzarella di San Giovanni a Teduccio e massimo esponente del contrabbando di sigarette a Napoli e in provincia. Fedelissimi del ras Valentino Umberto Onda, alias “Umbertino”, e Alfonso Agnello, alias “Chio Chio”, condannati all’ergastolo per l’omicidio di Anna Barbera avvenuto il 12 marzo del 2004 , la madre che aveva sputato in faccia al killer di suo figlio. Nello specifico lo stragista dei “valentini” Umberto Onda aveva rimediato già un altro ergastolo per tre dei sei omicidi commessi tra il 1998 e il 2004 nel corso della sanguinosa guerra di mala contro il sodalizio criminale Limelli-Vangone.



Nonostante i duri colpi subiti dalla Giustizia, gli arresti e i pentimenti eccellenti i Gionta si rigenererebbero con incredibile rapidità anche grazie alla complicità di insospettabili professionisti, imprenditori collusi e cattivi politici. Una holding del crimine insomma ben organizzata e profondamente ramificata anche oltre i confini campani e all’estero. Un dato sinistro contraddistinguerebbe i “valentini” : la ferocia del modus operandi che negli anni li avrebbe portati ad essere uno dei clan più temuti all’interno della Nuova Famiglia. Della serie : negli ambienti di mala si sa, a Torre Annunziata con i Gionta “non si passa”.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.