Continua senza sosta la lotta alla criminalità organizzata da parte delle forze dell’ordine: questa mattina i carabinieri hanno dato esecuzione a due provvedimenti di sgombero di beni confiscati alla criminalità organizzata. Si tratta di due appartamenti collocati all’interno di uno stabile dove già negli anni precedenti sono stati confiscati beni ed altri immobili e dove, nei prossimi mesi, sorgerà la prima casa rifugio per donne vittime di violenza. La confisca segue la pronuncia irrevocabile disposta dall’Autorità Giudiziaria ai danni del clan Egizio.
Gli appartamenti sono stati liberati nell’ambito dell’operazione coordinata dai carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna, guidati dal capitano Tommaso Angelone, ed i beni – già in gestione all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata – sono stati formalmente consegnati al Comune. Al fine di fornire supporto durante le operazioni, insieme alle forze dell’ordine sono intervenuti i vigli urbani del locale comando, i responsabili dell’ufficio patrimonio ed il personale degli uffici Politiche Sociali del Comune, affiancati da personale medico e sanitario. Gli appartamenti erano occupati da due nuclei familiari che nella giornata di ieri hanno liberato gli appartamenti occupati senza titolo all’interno dello stabile di via Campana. All’incirca due anni fa, all’interno dello stessa palazzina ed ai danni dello stesso clan, sono stati confiscati ed assegnati al Comune un appartamento mansardato, un locale cantinato e un porticato ubicato al piano terra.
I beni, grazie ad un progetto presentato a valere sul Pon Legalità, a breve saranno trasformati in una casa rifugio per donne vittime di violenza. Nello specifico il progetto prevede la realizzazione di una ludoteca gestita dalle stesse donne che saranno accolte nella struttura, di uno sportello informativo e consultorio per i cittadini che vivono in momenti di difficoltà, mentre il piano mansardato ospiterà le donne costrette ad allontanarsi dal posto dove vivono per sfuggire agli episodi di violenza.
“I beni confiscati alla criminalità organizzata rappresentano un grande patrimonio per l’intera collettività – ha dichiarato il sindaco Massimo Pelliccia – nelle scorse settimane è terminato l’iter che ha portato all’assegnazione di altri tre appartamenti affidati alle associazioni che operano per finalità sociali. Per quanto riguarda gli immobili già sottoposti a confisca di via Campana abbiamo ottenuto un finanziamento che ci permetterà di trasformare parte dello stabile nella prima casa rifugio per donne vittime di violenza. Con il nostro sportello abbiamo già preso in carico oltre 50 donne e abbiamo intenzione di continuare su questa strada. Attraverso la conversione di questi beni – ha concluso il primo cittadino – daremo un segnale tangibile della forza delle istituzioni rispetto al sistema della criminalità organizzata”. Attualmente lo sportello Antiviolenza è ubicato all’interno degli uffici delle Politiche Sociali di via San Marco e fornisce assistenza alle cinquanta donne che si sono affidate al centro per chiedere aiuto al fine di uscire dalla spirale di violenza in cui finiscono, spesso insieme ai loro figli minori.