Il Duomo di Amalfi torna ad essere “monumento civile” e ancora una volta si ammanta di rosso nella giornata del 25 novembre per lanciare il messaggio della città contro la violenza di genere. Nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Cattedrale di Sant’Andrea Apostolo sarà illuminata dalle 17.00 di una intensa luce rossa.
L’amministrazione guidata dal sindaco Daniele Milano consegna così al monumento, simbolo internazionale della città, il ruolo di memento costante su un problema sociale per il quale l’Italia da alcuni anni sta conducendo un lavoro di presa di coscienza. ” Si tratta di un cammino difficile e delicato – dichiara l’assessore alla cultura Enza Cobalto, che cura l’iniziativa – dal quale non va mai distolta l’attenzione. Per questo vestiamo il Duomo di rosso: per dare un segnale forte e immediato, visibile su larga scala, per ricordare a tutti che esiste la violenza di genere, ma per ricordare anche che esiste il modo per affrontare il problema. Il nostro auspicio è che il difficile percorso di cambiamento culturale possa avere compimento, e per questo abbiamo affiancato l’esposizione di un’opera d’arte alla vestizione in rosso della cattedrale, per aggiungere ulteriori significati all’appello che lanciamo“.
Nuove e più profonde connotazioni di significati che vengono illustrate da Salvatore Scuotto, che spiega: “La scultura esprime chiaramente la sconfitta del male ad opera della donna. La parte posteriore della scarpa non è altro che un diavolo calpestato e piegato dal peso di colei che lo avrà sempre sotto scacco, o per meglio dire “sotto il tacco”. Una scultura che auspica il completo riconoscimento dell’importanza delle donne ma anche il cammino difficile, cosparso di ostacoli e violenza, che esse sono costrette a percorrere per conquistare i loro diritti più elementari.”
E’ la terza volta la città veste in rosso il monumento. La scelta di confermarlo come appuntamento fisso, nasce dall’importante riscontro avuto ogni anno sui social media, che in maniera virale hanno propagato a livello internazionale l’immagine, sempre collegata a messaggi contro la violenza sulle donne ed il femminicidio.