Il sindaco di Avellino, Vincenzo Ciampi, è stato sfiduciato in consiglio comunale. Con 23 voti a favore della mozione di sfiducia, 6 contrari e 3 astenuti, l’esperienza del primo sindaco irpino del Movimento 5 stelle termina dopo appena 5 mesi.
Alcune dichiarazioni delle forze politiche.
Dal centro-sinistra: “Tra la convenienza elettorale ed il bene della città, abbiamo scelto di stare come sempre dalla parte degli avellinesi – ha dichiarato Gianluca Festa consigliere comunale e leader di Davvero la lista civica federata ai Verdi. Avremmo potuto lucrare consenso sulla scorta del nulla amministrativo a cui abbiamo assistito fino ad oggi e che attendeva Avellino, ed invece abbiamo preferito porre fine ad una agonia amministrativa a cui era costretto la città, rinunciando, in prima persona, agli scranni in consiglio provinciale ed in consiglio comunale. In una fase in cui i politici sono spesso accusati di attaccamento alla poltrona, noi abbiamo dimostrato che il nostro unico attaccamento è rivolto al bene della comunità che rappresentiamo. Da oggi si apre una pagina nuova per Avellino, tenendo conto che dopo questa esperienza gli avellinesi siano convinti che alla città serva un Sindaco e non un simbolo!”
Dal centro-destra: “La coerenza politica paga sempre e alla fine i nodi vengono al pettine: anche ad Avellino il dilettantismo a 5 stelle è stato smascherato e finalmente abbattuto. Ora serve una svolta vera”. Lo afferma il senatore Domenico De Siano coordinatore regionale campano di Forza Italia commentando la notizia della sfiducia al sindaco di Avellino Vincenzo Ciampi.
“La sfiducia a Ciampi – sottolinea De Siano –, atto dovuto, è una buona notizia per gli avellinesi che aspirano alla concretezza, al buon governo della città”. “Mi complimento con i nostri consiglieri che l’hanno votata dimostrando, a differenza di qualcuno, di tenere molto più alle sorti della città che alla poltrona”, aggiunge De Siano, per il quale adesso si profila “una grande occasione per Forza Italia e per l’intero centrodestra per poter dimostrare a breve di possedere una classe dirigente all’altezza del compito”.